Nessuna disconnessione punitiva per i cittadini della rete francesi che indulgono nella violazione del diritto d’autore in Rete, colti dagli avvisi previsti dalla legge dei tre colpi. La trafila di avvertimenti potrà culminare, nel peggior caso di negligenza da parte dell’abbonato, in una multa. Che inciderà sul portafogli dell’abbonato e che dovrebbe agire come deterrente, ma che di fatto non intaccherà il diritto ed esprimersi e ad informarsi di coloro che utilizzano Internet sotto lo stesso tetto.
Il formale addolcimento della disciplina che si accompagna all’ Haute Autorité pour la diffusion des ouvres et la protection des droits sur Internet (HADOPI), già invocato dalle autorità europee ancora prima che la legge francese fosse approvata nell’aprile del 2009 , raccomandato dalle Nazioni Unite, e finalmente anticipato nei mesi scorsi nel pacchetto di proposte presentato al governo nel rapporto Lescure, si concretizza in poche parole nel testo pubblicato nel Journal Officiel .
“Solo una multa (…) può essere imposta per la violazione di negligenza caratterizzata”: coloro che dopo due avvertimenti di rilevata violazione del diritto d’autore online, l’uno recapitato via email, il secondo accompagnato da una raccomandata, non mettano in atto le necessarie misure per arginare le violazioni da parte degli utenti del proprio abbonamento, rischieranno una sanzione massima di 1500 euro . Una multa che verrà comunque fissata da un giudice per garantire proporzionalità, e non, come vorrebbe certa parte dell’industria dei contenuti, elevata automaticamente: un simile meccanismo automatico sarebbe in grado di accelerare i tempi ma finirebbe per amministrare iniquità.
I tagli delle connessioni, ricorda però PC Inpact , non sono una risorsa che la Francia rimuove dal proprio arsenale antipirateria: possono essere imbracciati in caso di reato di contraffazione , gestito secondo una procedura giudiziaria tradizionale , meno agile di quella introdotta con la legge dei tre colpi, ma non per questo non battuta della giustizia francese. Del resto, lo sottolineava il ministro della Cultura Aurélie Filippetti in una recente intervista , l’abbandono delle disconnessioni non ha a che vedere con il diritto del cittadino a informarsi e a comunicare in Rete , né con il dettato costituzionale .
Né avrebbe a che vedere con la difficoltà di far entrare a regime l’intero sistema della risposta graduale alla pirateria online. Dal 2009 ad oggi una sola disconnessione è stata disposta dall’Alta Autorità, con un abbonamento congelato per 15 giorni e una multa di 600 euro; nel settembre 2012 è stata elevata una sanzione di 150 euro; due altri procedimenti sono stati innescati per punire le recidive, uno dei quali è terminato con una sospensione dell’ammenda, l’altro con un verdetto di non colpevolezza per il cittadino.
C’è inoltre da rilevare che i tagli di fondi alla macchina antipirateria francese sono stati incessanti e consistenti, e all’orizzonte si staglia l’ accantonamento di HADOPI , già prefigurato nello stesso rapporto Lescure che ha incoraggiato la mutilazione del sistema dei tre colpi. Le funzioni dell’ Haute Autorité dovrebbero confluire in quelle del Conseil supérieur de l’audiovisuel (CSA), una proposta di legge in materia verrà esaminata a fine 2013. Ma non per questo l’aggiornamento del testo legislativo appena pubblicato rinuncia a sistematizzare quello che dei meccanismo dei tre colpi ancora funziona: i fornitori di connettività, si specifica ora per tappare un vuoto legislativo che aveva lasciato spazio alla creatività di ISP intemperanti , devono aderire al sistema automatizzato di scambio di dati atto all’identificazione degli indirizzi IP sospetti rastrellati dai detentori dei diritti. Una precisazione che dimostra come la Francia non trascuri l’importanza degli intermediari, costretti a collaborare senza che abbiano avuto notizie chiare relativamente ai rimborsi delle spese sostenute per la gestione dei dati necessaria all’identificazione degli abbonati al servizio dell’antipirateria.
La dottrina Sarkozy, dunque, resta: inapplicata, a parere di qualcuno sproporzionata, ma di indubbio valore pedagogico, sostiene il ministro Filippetti. Il cambiamento epocale della Francia, più che in seno ad HADOPI, risiede nelle strategie: il Ministero della Cultura lo precisa nel comunicato che annuncia l’aggiornamento della legge, spiegando che ad essere colpiti dovranno essere ora coloro che dalla pirateria traggono profitto . I siti che offrono contenuti illegali da spremere al servizio della pubblicità sono già vittime designate nel futuro dell’enforcement francese del diritto d’autore, una tattica suggerita dai colossi del Web , che ha suscitato anche l’interesse dell’ Italia .
Gaia Bottà