Renault, DRM sotto al cofano

Renault, DRM sotto al cofano

La casa automobilistica può sospendere la funzionalità dell'automobile, se il guidatore non rispetta il contratto. Uno sguardo inquietante sul prossimo futuro
La casa automobilistica può sospendere la funzionalità dell'automobile, se il guidatore non rispetta il contratto. Uno sguardo inquietante sul prossimo futuro

Un meccanismo che obblighi i guidatori ad utilizzare la macchina così come la casa automobilistica ha deciso sia opportuno: in caso contrario, la macchina smetterà di funzionare.

Renault ha approntato un sistema che a tutti gli effetti ricalca quello dei lucchetti DRM per supportare il modello di business scelto per le proprie auto elettriche. Il modello Zoe viene venduto in abbinamento a un contratto di noleggio della batteria che monta, una batteria che smetterà di ricaricarsi a comando : una volta scaduto il contratto, o magari in caso di insolvenza del corrispettivo dovuto per il noleggio.

Renault, inoltre, come avviene per le automobili di ultima generazione e come avviene per un’infinità di oggetti della vita quotidiana , avrebbe accesso ad un’infinità di dati: informazioni sui tracciati percorsi, sulle modalità d’uso, sulla velocità, raccolte con l’intento di ottimizzare le prestazioni e la sicurezza.

Tra gli osservatori, c’è chi analizza questo scenario e unisce i puntini : con un dispositivo di arresto remoto dell’automobile e con una mole di dati che rivelano molto della vita del guidatore, non appare troppo azzardato sospettare che questa combinazione di fattori possa permettere di vincolare l’autista a certi comportamenti dietro al volante . Una tentazione che potrebbe solleticare le case automobilistiche, piuttosto che le autorità impegnate nel mantenimento dell’ordine pubblico: sono del resto pratiche già comuni all’ecosistema mobile, in cui il kill switch è una realtà e la sospensione dei servizi per motivi di sicurezza uno strumento all’ ordine del giorno . Per non parlare di chi opera con altre motivazioni: una macchina connessa è potenzialmente una macchina attaccabile .

Che cosa si può aspettare un automobilista da una macchina controllabile da remoto? Innanzitutto, sembrerebbe impossibile metterci mano senza incorrere nell’illegalità: un sistema software a presidio dell’auto, ricorda EFF, se assimilato per estensione a una “misura tecnologica di protezione” potrebbe essere protetto dalle leggi che, come il DMCA statunitense o come la legge italiana , impediscono di violare i sistemi anticontraffazione. In secondo luogo, un sistema vincolato a qualsiasi tipo di autenticazione rischia di smettere di funzionare nel momento in cui chi lo gestisce perda interesse . Il tramontare del concetto di possesso è stato già assimilato dai consumatori più proni con la dematerializzazione di un certo tipo di beni, parallelamente all’affermarsi dell’intangibile cultura digitale. Lo scintillare di una carrozzeria basterà a far digerire il comodato d’uso anche per un bene materiale come l’automobile?

Gaia Bottà

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Pubblicato il
15 nov 2013
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