Al momento l’interesse degli USA per Bitcoin si declina principalmente sotto forma di indagini , sequestri, arresti e azioni di contrasto alle darknet della droga, eppure la moneta virtuale suscita sufficienti appetiti da guadagnarsi una audizione davanti al Comitato sulla Sicurezza Nazionale del Senato di Capitol Hill. E i contributi al dibattito sono tutto fuorché allarmanti.
Tutte le agenzie federali sono state chiamate a fornire la propria opinione sui rischi e le opportunità insite nella tecnologia che alimenta il mercato dei Bitcoin: a parte l’ affaire Silk Road, il Dipartimento di Giustizia – e quindi l’FBI – riconosce ai BTC la capacità di offrire un “servizio finanziario legittimo”, mentre la Federal Reserve di Ben Bernanke dice di non avere al momento l’autorità per regolamentare sistemi finanziari innovativi come quello della moneta virtuale decentralizzata.
L’idea generale suggerita dalla riunione in quel di Capitol Hill è che le autorità statunitensi stiamo cominciando a modificare il proprio approccio alla questione Bitcoin, un approccio che è stato sin qui prevalentemente sanzionatorio e che ha già fatto perdere al mercato USA la rilevanza all’interno dello scambio di BTC online.
Il 2014 sarà un momento “drammatico” – nel bene e nel male – per Bitcoin, preconizza qualcuno, e già il 2013 si prefigura essere scoppiettante, con il valore della moneta virtuale che schizza di nuovo alle stelle fino a 400, 500 e poi oltre 619 dollari con BTC China a conquistare il primo posto tra le piazze di scambio mondiali di Bitcoin grazie a un investimento di 5 milioni di dollari.
Anche i produttori di hardware fiutano l’affare Bitcoin e Asrock presenta due schede madri progettate specificatamente per massimizzare l’efficienza nel mining di BTC – GPU discrete non incluse. Il problema principale di Bitcoin continua però a essere la sicurezza e l’affidabilità delle piazze di scambio, con continui attacchi e furti (presunti) di portafogli virtuali e portali di trading evaporati con il malloppo dalla sera alla mattina.
Alfonso Maruccia