Futuremark: Samsung e HTC punite per i benchmark truccati

Futuremark: Samsung e HTC punite per i benchmark truccati

La software house invalida i risultati dei dispositivi Android che a suo dire hanno falsato i benchmark. E' un comportamento non accettabile, dice Futuremark, ma i produttori incriminati possono sempre fare appello
La software house invalida i risultati dei dispositivi Android che a suo dire hanno falsato i benchmark. E' un comportamento non accettabile, dice Futuremark, ma i produttori incriminati possono sempre fare appello

Futuremark ha deciso di declassificare alcuni dei gadget Android prodotti da Samsung e HTC, perché a suo dire i succitati prodotti sono pensati per eseguire le app benchmark “col trucco”: i risultati sono sospetti di aver infranto le regole, sostiene Futuremark, quindi il punteggio ottenuto dai terminali non è più valido ai fini della classifica consultabile online.

Il fenomeno dei benchmark falsati – o addirittura truccati – è recentemente emerso nell’ambito dei dispositivi mobile più in voga, un problema che riguarda le piattaforme Intel così come quelle ARM e persino un sistema operativo per computer come Windows 8 .

Samsung è stata più volte accusata di mettere in atto pratiche scorrette – come far girare la GPU del terminale oltre le specifiche dichiarate quando viene eseguita una particolare app di benchmark – e per tutta risposta il colosso coreano ha parlato di comportamento “normale” respingendo le accuse di falsificazione.

Nel caso di Futuremark e del tool di benchmark 3DMark Android, i dispositivi incriminati sono HTC One, One Mini, Samsung Galaxy Note e Galaxy Note III. Tra le motivazioni che possono portare al delisting la software house finlandese include l’identificazione delle app di benchmark da parte del sistema durante la loro esecuzione e la modifica degli usuali parametri di funzionamento dell’hardware.

La validità dei confronti tra gadget mobile basati su questo genere di misurazione delle prestazioni era stata già messa a dura prova prima che Futuremark formulasse la propria denuncia, e come “ultima spiaggia” l’azienda europea ricorda agli interessati che è possibile fare appello rispetto al delisting.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
28 nov 2013
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