Monaco è open source

Monaco è open source

La municipalità tedesca conferma di aver concluso con successo la migrazione da una piattaforma proprietaria a una FOSS per i suoi PC. Ci si guadagnerà in standardizzazione, oltre che in termini di risparmi economici
La municipalità tedesca conferma di aver concluso con successo la migrazione da una piattaforma proprietaria a una FOSS per i suoi PC. Ci si guadagnerà in standardizzazione, oltre che in termini di risparmi economici

Ci ha messo circa 10 anni, ma alla fine la città di Monaco è riuscita a convertire le decine di migliaia di PC dei suoi dipendenti a Linux e al mondo del software open source. Una migrazione avvenuta tra le polemiche , e che comunque non è sufficiente a soddisfare la Free Software Foundation.

Monaco ha annunciato che lo storico passaggio a Linux è avvenuto con successo , e che ora decine di migliaia di sistemi informatici (per la precisione 15mila) usano il sistema operativo client LiMux – distro Linux personalizzata sulle esigenze specifiche delle autorità tedesche – software open source come Thunderbird e Firefox e suite di produttività come LibreOffice.

La città teutonica è passata al mondo FOSS partendo da una realtà proprietaria e decisamente preistorica: l’inizio del passaggio da Windows NT a Linux si colloca in un periodo storico in cui NT era già fuori dal tempo. Assieme a Linux, Monaco ha inoltre scelto di adottare il formato ODF (Open Document Format) per i propri documenti al posto di soluzioni proprietarie quali DOC e DOCX.

Tutto bene quel che finisce bene? Quasi, perché dalla divisione europea della Free Software Foundation arriva un’esortazione alla politica tedesca – attualmente impegnata a costruire una coalizione di governo con a capo la Cancelliera Merkel – affinché si faccia di più , molto di più per promuovere l’adozione del free software.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
18 dic 2013
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