All’ultima occasione per fare un bilancio dell’anno appena trascorso, Samsung non riesce a superarsi: è sempre l’azienda che vende più smartphone, ma con margini incaloi. E che per la prima volta in due anni segna una crescita calante in un trimestre finanziario. L’azienda coreana non è andata in rosso e ha anche praticamente rispettato le aspettative: tuttavia rispetto all’anno precedente ha segnato un meno 6 per cento, per un risultato operativo totale di 7,7 miliardi di dollari.
A tirar giù i numeri di Samsung sicuramente hanno contribuito anche i 745 milioni di dollari offerti ai suoi 270mila dipendenti come bonus per commemorare i 20 anni dall’esordio della strategia manageriale di Lee Kun-hee, il presidente che ha rivoluzionato l’azienda.
Nonostante Samsung sia il maggiore produttore di smartphone al mondo e le sue vendite siano in aumento, destinate secondo Counterpoint Technology Market Research a crescere nel 2014 del 20 per cento fino a quasi 400 milioni di unità vendute, negli ultimi tre mesi ha registrato un leggero calo rispetto al periodo precedente, imboccando quello che sembra l’inizio di un trend negativo per quanto riguarda i guadagni del settore mobile da cui non potrà uscire nell’immediato futuro: a dirlo è Robert Yi, uno dei dirigenti di Samsung, secondo cui sarà una sfida migliorare i guadagni di questo settore nel prossimo trimestre.
Questo perché la crescita delle vendite riguarda e riguarderà soprattutto Africa, Europa dell’Est ed India: mercati in cui i prezzi medi dei dispositivi sono notevolmente più bassi e la concorrenza tanta. Inoltre, un altro fattore ad influenzare i profitti di Samsung, secondo alcuni osservatori , è il successo di iPhone che toglie fette di mercato di fascia alta.
Se ciò non bastasse a decifrare una trimestrale in calo rispetto all’anno scorso, anche la divisione che comprende la vendita di televisori ed elettrodomestici ha registrato un rallentamento.
Claudio Tamburrino