IBM e il chip wireless al grafene

IBM e il chip wireless al grafene

Big Blue presenta gli ultimi risultati nel campo della ricerca sui chip al grafene: una tecnologia sempre meno "futuribile" e sempre più interessante da un punto di vista industriale, che promette comunicazioni wireless superveloci
Big Blue presenta gli ultimi risultati nel campo della ricerca sui chip al grafene: una tecnologia sempre meno "futuribile" e sempre più interessante da un punto di vista industriale, che promette comunicazioni wireless superveloci

I ricercatori di IBM hanno realizzato un chip “analogico” basato sui circuiti di grafene, materiale delle meraviglie (e da Nobel ) che non ha sin qui portato alcuna rivoluzione nel campo dell’industria dei semiconduttori. Quella promessa rivoluzione è sempre più vicina, promette IBM, e comincerà nel campo dell’elettronica per le trasmissioni wireless.

Il nuovo chip creato dagli scienziati di Big Blue (“elettronica basata sul carbonio”, spiega il blog corporate) è un circuito integrato (IC) funzionante da ricevitore di comunicazioni in radiofrequenza (RF), un microchip capace di performance “10.000 volte” superiori rispetto agli IC in grafene creati in precedenza e realizzato a partire dagli stessi processi produttivi CMOS usati per i transistor al silicio.

I nuovi chip al grafene di IBM sfruttano le incredibili qualità proprie del materiale delle meraviglie, con una capacità di condurre una corrente elettrica incomparabilmente superiore rispetto ai tradizionali IC al silicio: Big Blue spiega che i circuiti consumano meno di 20 mW e sono stati usati con successo per ricevere e decodificare un breve messaggio testuale (“I-B-M”) trasportato nella banda dei 4,3 GHz dello spettro elettromagnetico.

IBM

I ricercatori spiegano di essere riusciti a produrre il loro prototipo di IC RF al grafene su processi CMOS invertendo l’ordine del processo, vale a dire aggiungendo lo strato di grafene nell’ultima fase della produzione dopo che le fasi più dure (capaci di distruggere le performance elettroniche del grafene) erano già state portate a compimento.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
3 feb 2014
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