Di tutte le risposte possibili che la politica può immaginare alle intrusioni digitali degli spioni americani di NSA, svelate nella loro ampiezza dai documenti di Edward Snowden , quella di costruire una Internet europea che tenga al riparo le nostre comunicazioni dagli occhi degli indecenti americani – come ha proposto Angela Merkel qualche giorno fa – è davvero la più stupida fra quelle possibili. Del resto sono molti anni che la metafora dei confini geografici travolge le intelligenze dei politici che si occupano di Internet, alle prese con le categorie da sempre a loro disposizione. Dazi, salti di confine, norme burocratiche, tutta la struttura solita degli apparati nazionali replicata, fino a prova contraria, anche in ambiente digitale.
Così quando Angela Merkel, direttamente interessata dai guasti di questa cancellazione geografica in quanto destinataria fin dentro il proprio telefono cellulare delle attenzioni di NSA, annuncia progetti di costruzione di una rete europea (in realtà un progetto franco tedesco in ossequio alla legge del più forte che decide per tutti gli altri) che consenta ai cittadini dell’Unione di proteggersi dagli spioni a stelle e strisce, le reazioni possono essere almeno due, senza che una escluda l’altra.
La prima è che lo sciovinismo franco-tedesco rimanda in un battibaleno, per assonanza ed ideazione, al meraviglioso progetto di qualche anno fa del governo Chirac per la creazione di un motore di ricerca europeo che, nelle intenzioni e con i denari dell’Europa, avrebbe spezzato le reni a Google ed al suo insopportabile americanismo. Detto, fatto. Nella logica nazionalista dei nostri governanti lo scenario di confronto è sempre il solito: noi e loro, di qua e di là dal sacro confine, la nostra moneta e la loro, la nostra lingua e quella degli altri a segnare una differenza chiara per tutti.
La seconda è che la tecnologia possa anch’essa essere in maniera tanto elementare ridotta a questioni di confini e diritti di passaggio, come se i bit ed i loro maghi non se ne disinteressassero comunque. Se le nostre mail europee passeranno solo attraverso server europei controllate da gendarmi europei, allora saremo salvi e protetti dice Merkel, giustamente risentita per gli spioni fin dentro il suo cellulare. Fosse così semplice saremmo a cavallo.
Eppure non sarebbe troppo complicato ragionare diversamente: immaginare che Internet esiste, che i problemi di Rete sono problemi di tutti e che le soluzioni a questi problemi dovranno essere condivise e ampie. Perché se NSA è il male lo è per tutta Internet e le soluzioni ad una simile invasioni dovranno per forza di cose essere soluzioni che interessano tutti e non solo noi europei innamorati di un embargo continentale che non ha alcuna possibilità di essere realizzato.
Il cortocircuito fra la scoperta di un problema e la sua soluzione in formato semplice e da tutti riconoscibile (in modo che gli elettori possano far sì con la testa mentre si indignano nei confronti degli americani cattivi) è un limite noto della politica che ha anche in Italia degni rappresentanti. Dalla web-tax di Francesco Boccia che riduce a più miti consigli i giganti del Web che eludono il fisco attraverso un ridicolo provvedimento burocratico, alle mire censorie mille volte declinate in questi anni in Parlamento per risolvere l’annosa questione dell’anonimato e dell’odio in Rete, nulla può essere brutalmente semplificato meglio dei temi del digitale anche in virtù degli aspetti magici che li avvolgono.
È come se da quando esiste la Rete la semplificazione assolutoria di simili temi sia da molti considerata come l’unica strada percorribile. È tutto così complicato! Meglio concentrarci sulla versione demagogica del problema. Ovviamente tutti – tranne gli sciocchi – sanno che si tratta di un percorso di brevissimo respiro buono solo a fornire un ausilio momentaneo alla propria reputazione politica.
Internet, al contrario di quello che molti pensano, ha causato un indubbio aumento di complessità decisionale che riguarda le norme sulla circolazione dei prodotti, delle idee, delle informazioni e dei contenuti. La risposta ad una simile complessità è sempre più spesso, come nel caso di Merkel, un livellamento verso il basso, verso una imbarazzante superficialità che è anche una sorta di dichiarazione di impotenza. Piove? Che problema c’è? Chiudiamoci in casa. Di immaginare l’ombrello se ne occuperà qualcun altro.
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