Roma – IBM ha annunciato di aver raggiunto una nuova pietra miliare nel campo delle nanotecnologie grazie allo sviluppo di una nuova tecnica che potrebbe facilitare drasticamente la costruzione di chip per computer e telefoni cellulari.
I ricercatori di IBM hanno mostrato un nuovo tipo di materiale polimerico le cui molecole sono in grado di auto-assemblarsi , ossia di disporsi in un certo ordine seguendo una trama costituita da microscopici percorsi.
Big Blue ha spiegato che la sua tecnica, attualmente impiegata per costruire alcuni prototipi di memoria flash, è compatibile con gli attuali processi di produzione dei semiconduttori e potrà quindi essere adottata senza troppi traumi nei tradizionali impianti di fabbricazione dei chip.
Il grande vantaggio portato dalle tecniche di auto-assemblaggio è dato, secondo IBM, dalla possibilità di lavorare a dimensioni più ridotte rispetto a quelle oggi permesse dalle tecnologie tradizionali e di tagliare i costi di produzione dei chip grazie alla semplificazione degli attuali metodi litografici.
IBM ha affermato che la sua nuova tecnologia potrà essere utilizzata in processi di produzione sperimentali entro un periodo di tempo compreso fra i tre i cinque anni.
Dal Giappone NEC ha invece annunciato la produzione di quello che definisce il transistor più piccolo al mondo : 20.000 volte più sottile di un capello e 18 volte più piccolo dei transistor impiegati negli attuali processori per computer.
NEC afferma che entro vent’anni transistor di tale dimensione potranno essere impiegati per costruire supercomputer da 600 miliardi di calcoli al secondo della dimensione di un tipico computer desktop.