Sistri, ancora arresti

Sistri, ancora arresti

La Procura di Napoli prosegue le sue indagini. Fermati altri 4 indagati, sequestri e perquisizioni. L'ipotesi è la costituzione di fondi neri mediante false fatturazioni
La Procura di Napoli prosegue le sue indagini. Fermati altri 4 indagati, sequestri e perquisizioni. L'ipotesi è la costituzione di fondi neri mediante false fatturazioni

Il sistema integrato per il tracciamento dei rifiuti non è ancora pienamente operativo, ma il totale degli arresti per un presunto giro di fatturazioni false è salito a 26: altri quattro fermati dalla Procura di Napoli, per l’inchiesta del DDA che indaga sulle modalità di assegnazioni degli appalti per la realizzazione del Sistri. I reati contestati sono associazione per delinquere e corruzione, e nella giornata di oggi sono state condotte anche delle perquisizioni, secondo le fonti Reuters anche a carico dell’ex-amministratore delegato di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini. Nel corso dell’operazione di oggi sono stati sequestrati anche 28 conti corrente e 2 cassette di sicurezza, tutte riconducibili secondo gli inquirenti agli indagati.

Secondo i PM Maresca, Del Guadio, Guadagni e Greco, le indagini avrebbero accertato un sistema di fatturazioni false o sovrafatturazioni che avrebbe consentito a Selex di accantonare fondi neri poi utilizzati per versare tangenti: i soldi sarebbero finiti su conti aperti all’estero ( citati Delaware e Svizzera), e poi utilizzati direttamente dai vertici di Finmeccanica per attività illecite. Ci sarebbe una maxi-tangente da 4 milioni di euro passata addirittura per gli uffici dell’azienda, nascosti in due borse da palestra. Il Corriere della Sera identifica i fermati in Lorenzo Borgogni, ex-direttore delle relazioni esterne Finmeccanica; Stefano Carlini, ex-direttore operativo della Selex; e infine due imprenditori di Roma, Vincenzo Angeloni e Luigi Malavisi.

Il racconto di quanto scoperto dai PM non suona molto diverso da quello venuto alla luce nello scorso anno : l’intero processo di sviluppo di Sistri sarebbe stato viziato dalla pratica di fattura gonfiate o emesse per servizi inesistenti, al solo scopo di costituire delle risorse economiche destinate a scopi illeciti. L’intero affaire Sistri fino a questo punto è valso un giro d’affari da centinaia di milioni di euro, pur non essendo ancora arrivato ad una conclusione. Ora si parla di “semplificazioni” per il processo di gestione dei rifiuti speciali e pericolosi, nonostante sia teoricamente entrato definitivamente in funzione : visti gli sviluppi dell’inchiesta napoletana, appare lecito chiedersi se il risultato si all’altezza dello sforzo profuso dagli addetti costretti ad adeguarsi a questa novità. ( L.A. )

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Pubblicato il
24 mar 2014
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