FTC e le false promesse di Snapchat

FTC e le false promesse di Snapchat

I contenuti scambiati fra gli utenti non scompaiono per sempre, a dispetto di quanto pubblicizzato: le autorità statunitensi raggiungono un accordo con gli sviluppatori dell'app
I contenuti scambiati fra gli utenti non scompaiono per sempre, a dispetto di quanto pubblicizzato: le autorità statunitensi raggiungono un accordo con gli sviluppatori dell'app

Snapchat si è sempre presentata sul mercato come un’app di messaggistica effimera, che consente ai propri utenti di inviare video, scatti e testi evanescenti, così da non permettere al destinatario di conservarli per pericolosi usi futuri. Ma la realtà ha ampiamente dimostrato che esistono numerose soluzioni per rendere vane le promesse di Snapchat: la Federal Trade Commission statunitense ha indagato, e ha ora raggiunto un accordo con il servizio per garantire agli utenti maggiori tutele.

Mosse da una segnalazione ad opera di Electronic Privacy Information Center (EPIC), le autorità statunitensi hanno rilevato diverse irregolarità nel comportamento di Snapchat. In primo luogo, si segnala la possibilità, agevolata anche da numerose applicazioni di terze parte e già messa in luce da ricercatori di sicurezza nel 2013, di recuperare dal proprio terminale i contenuti inviati e ufficialmente “cancellati per sempre”. FTC riconosce altresì che su dispositivi che montano iOS nelle versioni precedenti alla 7, è possibile effettuare uno screenshot del contenuto senza che il mittente venga avvertito. Inoltre Snapchat, a dispetto di quanto segnalato nelle proprie privacy policy, raccoglierebbe e trasmetterebbe i dati relativi alla geolocalizzazione dei propri utenti Android.

Ma non è tutto: FTC spende parole anche per la funzione Find Friends, soggetta ad un exploit emerso all’inizio del 2014 e mai veramente considerata sicura .

Nonostante il quadro dei rischi tracciato da FTC, l’applicazione si è sempre rappresentata come attenta alla privacy e l’azione di FTC si concentra specificamente su questo aspetto: “Se un’azienda pubblicizza il proprio servizio ai consumatori facendo leva sulla privacy e sulla sicurezza, è determinante che mantenga le proprie promesse” ha spiegato Edith Ramirez, a capo di FTC. Snapchat, da parte sua, ha riconosciuto di non aver prestato abbastanza attenzione al “modo in cui ha comunicato con la community” pur difendendo la prontezza nell’aggiornare le misure di sicurezza e le descrizioni della propria app.

Sulla base dell’accordo stipulato con le autorità statunitensi, che non prevede sanzioni, Snapchat si impegna ad aggiornare le proprie strategie di comunicazione, in modo da non indurre nell’utente false convinzioni riguardo alla sicurezza e alla privacy del servizio. L’azienda, al pari di quanto prescritto a Twitter , Google e Facebook negli scorsi anni, dovrà poi stilare un programma per tutelare al meglio la privacy, la cui applicazione sarà monitorata per 20 anni da un commissario indipendente.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
9 mag 2014
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