Google combatte il malware anche su Mac OS X

Google combatte il malware anche su Mac OS X

Mountain View rilascia la versione Mac di un suo popolare tool anti-malware, nella speranza che gli sviluppatori di software antivirale inizino a dedicarsi all'ecosistema Apple. Nel mentre, in Australia gli iPhone finiscono ostaggio
Mountain View rilascia la versione Mac di un suo popolare tool anti-malware, nella speranza che gli sviluppatori di software antivirale inizino a dedicarsi all'ecosistema Apple. Nel mentre, in Australia gli iPhone finiscono ostaggio

Google ha annunciato la disponibilità di una versione Mac di VirusTotal Uploader, tool antivirale già popolare in ambiente Windows e facente parte del “pacchetto” finito fra le mani di Mountain View con l’acquisizione della omonima società un paio d’anni or sono.

Come già su sistemi operativi Windows, VirusTotal Uploader per Mac (OS X 10.8 e 10.9) può essere utilizzato per eseguire l’upload di file sospetti sui server di VirusTotal: a quel punto il file verrà passato alla scansione di 52 diversi engine di altrettanti software antivirali.

Google spiega che l’uploader fa uso della stessa API pubblica già impiegata dal software in versione Windows, e che l’aggiunta di file da spedire online è basata su un semplice meccanismo di drag&drop sull’interfaccia del software.

Mountain View spiega la decisione di rendere disponibile VirusTotal Uploader anche su Mac con la volontà di spingere gli sviluppatori di software antivirali a seguire con maggior attenzione la piattaforma informatica di Cupertino, un ecosistema sempre più interessante dal punto di vista di cyber-criminali e creatori di malware.

A ulteriore dimostrazione della crescente popolarità dei prodotti Apple in ambito di cyber-crime arriva infine una notizia dall’Australia, dove alcuni possessori di iPhone, iPad e Mac si sono trovati davanti a un messaggio di “device hacked” e alla richiesta del pagamento di un riscatto in denaro per lo sblocco. Ancora ignoto il meccanismo con cui i criminali sono riusciti a prendere il controllo dell’Apple ID degli utenti interessati dall’accaduto.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
27 mag 2014
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