Nel keynote della conferenza annuale I/O di Google, in diretta straemibg dalle 18 di questa sera , prenderà la parola Sundar Pichai , vertice della divisione Android di Google e già promotore di Chrome.
La presentazione è molto attesa perché è in questa sede che si saprà di più circa le novità del sistema operativo di Mountain View : le indiscrezioni si concentrano per il momento sulla possibile nuova versione di Android dedicata ai dispositivi indossabili , sull’ Open Automotive Alliance , iniziativa già presentata presso il CES 2014, e sul possibile nuovo set-top box di Google per la televisione .
Inoltre, alcuni osservatori puntano su alcune novità che si intende introdurre in Android per migliorarne l’appeal presso l’utenza business: per questo lo stesso Pichai sarebbe in trattativa con Qualcomm per lo sviluppo di chip dedicati ad una maggiore sicurezza per i dati registrati sui dispositivi .
Nel frattempo, proprio il vertice della divisione Android ha parlato con Brad Stone di Bloomberg Businessweek , non guardando al futuro, ma dando nuovi spunti sul passato e sui momenti salienti di Mountain View che lo hanno visto protagonista.
L’intervista è partita dall’annoso scontro senza esclusione di colpi con Apple: Pichai ha sottolineato le differenze che ci sono tra Android ed iOS, molte delle quali chiamate in causa da Cupertino per riaffermare la propria superiorità, sostenendo che non si possa fare una comparazione diretta in quanto non si tratta del medesimo prodotto, “non è una comparazione di mele con mele”.
Come afferma Pichai, il sistema operativo di Google non offre una soluzione per due soli dispositivi imposti al mercato come fa Apple, ma – nel bene , come può essere l’adattabilità a diverse esigenze, o nel male, come per i problemi di aggiornamento o di sicurezza – risponde alle esigenze dei diversi produttori hardware .
Rapporti peraltro non sempre semplici: Pichai ha raccontato anche come si sia dovuto impegnare per stringere l’alleanza tra Google e Samsung, che adesso sembra scontata ma che è il frutto di una dura contrattazione.
In particolare, quando Samsung presentò il suo software dedicato ai tablet, Magazine UX, una personalizzazione di Android non certo rivoluzionaria, ma intuitiva e abbastanza fluida che strizzava l’occhio all’impaginazione delle riviste, Google si era infastidita, lamentandosi con la coreana perché offriva un’esperienza del tutto diversa agli utenti del suo sistema operativo, relegando peraltro in secondo piano lo store Google Play.
Proprio Pichai aveva dunque incontrato J.K. Shin, CEO di Samsung Mobile Communications prima negli uffici di Mountain View, poi nel corso del Mobile World Congress di Barcellona, stringendo un’alleanza sancita con un accordo brevettuale trasversale.
Claudio Tamburrino