Secondo uno studio condotto da Deloitte anche in Italia il consumo di contenuti digitali è sempre più trasversale : nel 2014 il 44 per cento degli italiani possiede un portatile, un tablet ed uno smartphone .
Lo studio, arrivato alla sua ottava edizione, si chiama State of Media Democracy e per il secondo anno prende in considerazione anche l’Italia: in particolare – analizzando cinque distinti gruppi di età compresi tra i 14 ed i 75 anni – offre una panoramica relativa ai mezzi di comunicazione, intrattenimento ed informazione utilizzati dai consumatori.
A tal proposito, i numeri registrati quest’anno hanno fatto parlare nel nostro paese di “onnivori digitali”, definizione che inquadrerebbe tutti coloro che possiedono contemporaneamente un portatile, un tablet e uno smartphone: si tratta insomma di una definizione che assume come punto di vista non il cosa viene consumato, ma il come .
Come per il mercato degli smartphone, insomma, la propensione degli italiani all’acquisto di gadget tecnologici sembra confermarsi anche nei dati di vendita dei tablet: nel 2014 il 58 per cento degli italiani possiede un tablet, contro il 38 per cento del 2013 .
In generale, d’altra parte, si confermano i numeri fotografati dai dati Audiweb a luglio: italiani, popolo di navigatori su smartphone e tablet. Se lo studio Audiweb sfruttava un sistema di rilevazione basato sulle connessioni, i numeri di Deloitte guardano al mercato hardware: così, accanto al boom dei tablet bisogna sottolineare come siano in crescita anche gli smartphone (nel 2014 l’85 per cento degli italiani ne possiede uno, contro il 72 per cento del 2013), mentre a calare sono i computer portatili, passati dall’85 per cento dell’anno scorso al 77 per cento.
Per quanto riguarda il cosa viene consumato online, la statistica Deloitte mette in luce come Internet sia, in particolare, la prima sorgente di intrattenimento per gli utenti italiani con il 77 per cento delle preferenze, contro il 47 per cento degli intervistati che afferma di apprezzare la tv, il 34 per cento degli utenti che votano anche la lettura dei libri ed il magro 21 per cento registrato dal cinema.
In particolare, poi, lo studio conferma proprio una precedente analisi Deloitte incentrata sul mercato musicale, inquadrando la preferenza accordata dai contenuti in streaming, un dato che diventa ancora più rilevante tra coloro che possiedono i tre tipi di dispositivi mobile: facile immaginare che sia una propensione legata alla possibilità di usufruire del contenuto su più schermi, senza rimanere legato ad solo dispositivo (quello eventualmente su cui viene scaricato).
Non sorprende poi il fatto che il 92 per cento dei cosiddetti onnivori digitali sia presente sui social network e che un’alta percentuale (il 61 per cento) controlli il proprio profilo giornalmente.
Claudio Tamburrino