Australia, il tunnel del digital divide

Australia, il tunnel del digital divide

Ne parla uno studio governativo: le famiglie a basso reddito sono escluse dall'emergere della nuova comunicazione, cioè del nuovo vicinato digitale. Con conseguenze sociali e professionali
Ne parla uno studio governativo: le famiglie a basso reddito sono escluse dall'emergere della nuova comunicazione, cioè del nuovo vicinato digitale. Con conseguenze sociali e professionali


Roma – Sarebbe una scoperta notevolissima e di grandissima importanza se non fosse piuttosto scontata, vista la messe di studi, convegni, approfondimenti e quant’altro in tema di digital divide . Ma poiché è un centro studi governativo australiano a dirlo, può risultare utile una conferma: le famiglie con un reddito più basso sono di fatto escluse dalla rivoluzione digitale .

Ad affermarlo, dunque, è questa volta il NATSEM , ovvero il “National Centre for Economic Modelling” dell’Università di Canberra, secondo cui le famiglie con reddito da fascia bassa sono all’83 per cento impossibilitate ad andare online o, comunque, sprovviste di ciò che serve per farlo. Uno studio condotto dagli esperti del NATSEM ha evidenziato che il 70 per cento delle famiglie ad alto reddito, di converso, detiene e utilizza una connessione ad internet.

Il problema, però, è più esteso del solo uso di internet. Perché la stragrande maggioranza delle famiglie a basso reddito che non si connette alla rete non dispone neppure di un computer che, invece, è diffuso in modo quasi capillare nelle fasce più agiate della popolazione.

Secondo gli esperti le conseguenze di questa situazione sul lungo periodo possono essere notevolissime. Da un lato perché il digital divide se non vengono presi immediati provvedimenti può solo acuirsi, dall’altro perché la sua sussistenza significa per le classi povere un ostacolo imponente sulla via del miglioramento della qualità di vita vista l’importanza, anche professionale, che computer e internet oggi rappresentano.

Ma le conseguenze possono essere anche prettamente di convivenza e mobilità sociale. “Chi non è connesso ad internet – dicono gli scienziati – corre il rischio concreto di essere escluso perché incapace di partecipare a questo nuovo vicinato digitale “.

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Pubblicato il
16 gen 2004
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