Net neutrality, la Rete che rallenta

Net neutrality, la Rete che rallenta

Mentre si avvicina il momento della decisione di FCC sulla net neutrality, gli attori della Rete manifestano con un rallentamento di protesta. Anche la voce istituzionale di Nancy Pelosi è per la neutralità
Mentre si avvicina il momento della decisione di FCC sulla net neutrality, gli attori della Rete manifestano con un rallentamento di protesta. Anche la voce istituzionale di Nancy Pelosi è per la neutralità

Gli utenti di Netflix vedranno presto apparire sulle loro finestre streaming una rotella di caricamento : non sarà il frutto di problemi di connessione, ma dell’adesione della piattaforma alla protesta a favore della net neutrality che prevede un artificioso “rallentamento di Internet”. In realtà , Netflix non rallenterà effettivamente i suoi contenuti: semplicemente metterà in guardia i propri utenti sul rischio futuro che essi saranno effettivamente rallentati se la Net Neutrality non fosse tutelata.

Questa forma di protesta, che ha assunto il nome di Internet Slowdown , ha conquistato molti dei più frequentati servizi online, fra cui Reddit, Digg, Mozilla, Upworthy, Imgur, Etsy e Foursquare .

D’altronde si stanno per concludere le consultazioni della Federal Communications Commission (FCC), la commissione federale che ha presentato una proposta di riforma della materia riguardante la neutralità della rete, in risposta alla decisione di gennaio della Corte d’Appello statunitense che ha messo in discussione la condanna da parte di FCC dei blocchi e delle discriminazioni di traffico adottati da alcuni Internet Service Provider ai danni di alcuni operatori web, sviluppatori di app e fornitori di servizi cloud.

Secondo gli operatori della Rete che hanno scelto di aderire all’Internet Slowdown la proposta di riforma prevederebbe misure e linee di connessione veloce che minacciano l’attuale impianto che garantisce la neutralità della Rete, minacciando di conseguenza la concorrenza online.

Già a luglio , per questo, Netflix insieme a Google, Amazon, Facebook e altre 36 aziende ITC riunite sotto l’ombrello della Internet Association , si era fatta sentire in difesa di una Internet senza corsie preferenziali di sorta: una separazione che porterebbe alla distorsione del mercato con danni all’innovazione, alla concorrenza e in definitiva agli interessi degli utenti della Rete delle Reti.

In questi giorni si sono uniti alle voci contrarie alla riforma anche un gruppo di autori YouTube reclutati da Public Knowledge e l’Harry Potter Alliance sotto il cappello del sito VideoCreatorsforNetNeutrality : senza neutralità della Rete, denunciano, per loro non ci sarebbe alcun tipo di spazio. Il sito già raccoglie 11mila creatori, 6mila video e circa 7 miliardi di visualizzazioni.

Accanto ad utenti ed operatori della rete impegnati nei settori più disparati , poi, si sono espressi a favore della protezione della neutralità della Rete anche voci istituzionali , da ultimo quella della democratica Nancy Pelosi: con una lettera ha chiesto al Presidente FCC Tom Wheeler di proteggere le libertà e la concorrenza garantita dalla net neutrality e dall’Open Internet, che con la possibilità di aprire di linee di connessione preferenziali sarebbero minacciate dallo strapotere delle grandi aziende. La soluzione, seconda Pelosi, è quella di riclassificare la banda larga come un servizio di telecomunicazione ai sensi del Titolo II della normativa a stelle e strisce che stabilisce la parità di accesso da parte degli operatori.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
10 set 2014
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