Microsoft sarebbe pronta a eliminare il marchio “Nokia” dai suoi terminali mobile, che a questo punto verrebbero commercializzati sotto il brand “Lumia” senza aggiunte. Nuove indiscrezioni arrivano da Redmond e confermano quanto già emerso nel recente passato , vale a dire il bisogno di completare l’assimilazione dell’ex-colosso finlandese e pensionare definitivamente un marchio che non ha più ragione d’esistere.
La morte commerciale dei telefonini Nokia dovrebbe cominciare già a partire dal materiale pubblicitario preparato per la prossima stagione festiva, rivelano le indiscrezioni provenienti da documenti “confidenziali” interni a Microsoft, e a essa dovrebbe accompagnarsi un’evoluzione di brand altrettanto significativa anche se di portata minore.
Assieme all’abbandono del marchio Nokia, infatti, Microsoft intenderebbe far decadere la dicitura “Phone” dal proprio sistema operativo mobile, che a questo punto diverrebbe semplicemente “Windows”. Redmond non conferma né smentisce le indiscrezioni, anche se le persone informate sui fatti confermano l’autenticità del materiale da cui esse emergono.
Il pensionamento forzato del brand Nokia per gli smartphone Microsoft non stupisce, visti i precedenti, mentre la questione si fa più complessa con i feature phone che ancora fanno uso dello storico marchio e che Redmond sembra non voler abbandonare , almeno per il momento. La questione dei cellulari ultra-economici si risolverà comunque quasi completamente a favore del mercato degli smartphone da qui a 6 anni, stando a un rapporto di GSMA Intelligence : pertanto, anche con il lancio di smartphone sempre più economici, i proventi provenienti dalla vendita dei cellulari di vecchia concezione potrebbe essere poco interessante per l’azienda.
Più complicato appare il rebranding di Windows Phone: Microsoft si troverà a dover gestire la commercializzazione di due “Windows” (quello per computer x86 e quello per gadget mobile ARM) incompatibili tra loro, e la strategia “One Windows” come la chiamano a Redmond potrebbe ingenerare nuova confusione tra i consumatori con tutte le conseguenze negative del caso. Un caso, tra l’altro, che Microsoft ha già abbondantemente sperimentato con la confusione generata dal dualismo Windows RT/Windows 8.
Alfonso Maruccia