Apple in Cina, tra fughe di iPhone e salute

Apple in Cina, tra fughe di iPhone e salute

Un ex dipendente Foxconn è stato arrestato per aver rubato i case di iPhone 6 prima del suo lancio. Ed in una fabbrica del fornitore cinese si sono verificati 13 casi di leucemia
Un ex dipendente Foxconn è stato arrestato per aver rubato i case di iPhone 6 prima del suo lancio. Ed in una fabbrica del fornitore cinese si sono verificati 13 casi di leucemia

Incassato il successo dei primi giorni di mercato dopo l’ annuncio di iPhone 6 , Apple deve vedersela ancora con polemiche legate ai suoi fornitori cinesi.

Apple, nel dettaglio, ha ancora a che fare con il mantenimento della segretezza e del controllo sui suoi prodotti , dopo la fuga di informazioni in cui la testata Gizmodo era stata coinvolta prima del lancio di iPhone 4: iPhone 6 non fa eccezione, un dispositivo su cui la Mela sta scommettendo forte anche per conquistare gli utenti di Android, a cui è destinata una guida ad hoc per convincerli ed aiutarli nel passaggio al suo sistema operativo. Se dunque è ormai quasi un’abitudine che qualche informazione sui nuovi device con la Mela sfugga al controllo di Cupertino, in Cina questo è costato il posto di lavoro ad uno dei dipendenti di Foxconn.
 
Nel paese asiatico il dispositivo non sarà disponibile ancora per un po’ (probabilmente il prossimo anno), ma l’interesse del mercato è alto, tanto che diversi utenti vi hanno potuto già mettere mano, anche in anticipo rispetto alla distribuzione internazionale: secondo quanto riferisce la polizia locale, per esempio, lo scorso 4 settembre un impiegato di Foxconn è stato arrestato per aver rubato il case del nuovo melafonino da una delle fabbriche del contractor nella provincia di Shanxi. L’uomo, conosciuto solo con il soprannome “Qiao” avrebbe poi venduto per 6mila yuan sei case del nuovo iPhone ad un rivenditore specializzato nel settore di Shenzhen.
 
Il dipendente Foxconn, a quanto riferiscono i media locali , era stato tentato da un volantino trovato vicino alla fabbrica in cui lavorava, che offriva mille yuan (circa 160 dollari, praticamente uno stipendio) per componenti del nuovo iPhone: così già a luglio l’uomo ha portato a termine il primo furto sul luogo di lavoro mettendo nelle mani degli interessati lo scottante case.

A riprova di come il suo fosse assolutamente il peccato di un puro vi è anche la facilità con cui i responsabili della fabbrica se ne sono accorti , già a metà agosto, informando immediatamente le forze dell’ordine che in 20 giorni lo hanno incastrato.

La stessa tempestività, peraltro, le forze dell’ordine locali non l’hanno dimostrata nell’affrontare i 13 casi di leucemia riscontrati tra giovanissimi lavoratori (tutti tra i 19 ed i 24 anni) della stessa fabbrica Foxconn di Shenzhen. Ad aprire un’inchiesta, per il momento, è stata piuttosto Apple che, fresca di un inasprimento delle linee guida interne in materia di prodotti tossici , dice di “prendere molto seriamente la questione”. Fra le possibili cause della drammatica catena di malattie sembrano esserci sostanze chimiche utilizzate per le pulizie all’interno dei luoghi di lavoro.
 
Foxconn, al contrario, finora ha solo minacciato denunce contro i giornali che hanno pubblicato la notizia senza prove scientifiche del legame tra i casi di leucemia e le attività che si svolgono nelle sue catene di montaggio.
 
Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
18 set 2014
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