Uber, retromarcia della Germania

Uber, retromarcia della Germania

Stop all'ingiunzione che imponeva il divieto di transito al servizio della startup a stelle e strisce. I tassisti hanno già annunciato il ricorso
Stop all'ingiunzione che imponeva il divieto di transito al servizio della startup a stelle e strisce. I tassisti hanno già annunciato il ricorso

La Germania è tornata sulla decisione presa nei confronti del servizio di car sharing e ha scelto di sbloccare (almeno temporaneamente) l’app.

A deciderlo è stato il giudice Frowin Kurth della Corte regionale di Francoforte che, pur riconoscendo la validità della sua decisione nel merito, ha ritenuto non necessaria l’ingiunzione temporanea .

Proprio come aveva già fatto la giustizia francese accogliendo le richieste dell’ Association française des taxis (AFT) e condannando Uber a modificare il suo sistema di fatturazione, con la sentenza di primo grado la stessa corte aveva condannato Uber ed emesso un’ingiunzione preliminare con cui ordinava lo stop dell’app.

Il servizio di car sharing statunitense era stato denunciato dall’associazione nazionale dei tassisti, che contesta agli autisti Uber la mancata dotazione di licenza taxi e delle necessarie assicurazioni obbligatorie per i taxi gialli . Peraltro, già il Comune di Berlino aveva imposto il blocco del servizio per i medesimi motivi.

Uber ha accolto naturalmente con molto piacere la nuova decisione della Corte tedesca, affermando di sperare che sia il primo passo verso il riconoscimento dell’effettiva legittimità del servizio da essa offerto, mentre la cooperativa dei tassisti locali ha già annunciato il ricorso.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
18 set 2014
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