I giudici del Tribunale amministrativi (TAR) del Lazio hanno sospeso il giudizio sul Regolamento Agcom: il Collegio ritiene di dover sottoporre alla Corte Costituzionale la questione di “illegittimità del regolamento dell’Agcom impugnato con il ricorso”.
Al centro della decisione, la legittimità costituzionale del quadro normativo sulla cui base l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha emanato il discusso Regolamento sulla tutela del diritto d’autore online: a metterla in dubbio sono Anso, Femi, Open Media Coalition ed Altroconsumo. L’obiettivo dichiarato è quello di ricondurre in un alveo di maggiori tutele per i cittadini della Rete il Regolamento che dà all’Authority poteri di agire sui contenuti online in nome della proprietà intellettuale.
In generale, poi, la questione riguarda i limiti costituzionali che la tutela del diritto d’autore online dovrebbe incontrare: il dubbio è legato all’attribuzione ad un’Autorità amministrativa come Agcom del potere di ordinare la rimozione di certi contenuti pubblicato online o di ordinare ai provider di bloccare il traffico diretto verso un determinato sito internet. Difatti, questa delega avviene tramite un provvedimento amministrativo che potrebbe non rispettare le tutele necessarie a garantire la compatibilità con la libertà di manifestazione del pensiero sancita dall’art. 21 della Costituzione .
Soddisfazione è stata epressa da Altroconsumo, secondo cui il rinvio alla Corte Costituzionale scongiura almeno per il momento la possibilità – concretizzatasi in paesi “meno democratici” – che consumatori e utenti si vedano “cancellati i propri siti internet, i blog, i forum per una ipotetica violazione del diritto d’autore senza che sia neppure comunicata loro in maniera adeguata l’esistenza di una procedura amministrativa di tipo sanzionatorio a loro carico”.
Per il momento, tuttavia, Agcom sembra continuare a procedere con l’applicazione del regolamento: si attende la decisione della Corte Costituzionale, ma per il momento l’Autorità si è limitata a guardare alle parti della sentenza che riconoscono la corretta interpretazione delle leggi che le attribuiscono il ruolo e le competenze di “amministrazione vigilante” in materia di diritto d’autore.
Ad esprimere altresì soddisfazione per questa decisione, ma con una posizione ed un’interpretazione del tutto opposta, è invece Confindustria Cultura Italia, secondo cui questo mancato giudizio di illegittimità dei poteri assunti dall’AGCOM ed il conseguente rinvio alla Corte Costituzionale “ha pienamente riconosciuto la competenza attribuita dalla legge all’Agcom”.
Claudio Tamburrino