Ferrari e Facebook, denunce dai fan

Ferrari e Facebook, denunce dai fan

Due appassionati del Cavallino sporgono denuncia contro azienda e social network rei, a loro dire, di aver sequestrato la pagina amatoriale creata con innumerevoli ore di lavoro. Ora chiedono una compensazione
Due appassionati del Cavallino sporgono denuncia contro azienda e social network rei, a loro dire, di aver sequestrato la pagina amatoriale creata con innumerevoli ore di lavoro. Ora chiedono una compensazione

Olivier e Sammy Wasem, padre e figlio appassionati del mondo delle corse e della casa del Cavallino, avevano creato una pagina “fan” per il marchio Ferrari su Facebook. Quella pagina è stata poi sequestrata, il suo controllo è passato direttamente a FCA/Ferrari, e ora i due cittadini svizzeri sono alla ricerca di una compensazione monetaria per il lavoro svolto a favore della crescita della fanpage a cui non hanno più accesso.

La pagina Ferrari dei Wasem venne messa online nel 2008, prima ancora del debutto della pagina ufficiale gestita dalla casa automobilistica e con una popolarità molto superiore a quest’ultima. Dai primi tentativi di accordo tra i due appassionati e Ferrari per la gestione congiunta della pagina , però, si è passati alla presa del controllo “d’imperio” da parte di Facebook ed alla fine al trasferimento dei poteri di amministrazione a Ferrari stessa.

Wasem padre e figlio sono stati tagliati completamente fuori dalla fanpage Ferrari – assieme a un’altra pagina dedicata al mondo della Formula 1 – con giustificazioni inerenti lo sfruttamento di un marchio commerciale, e ora i due svizzeri intendono essere compensati per ciascuno dei 16 milioni di fan collegati alla pagina: stando alle loro stime, per ogni singolo fan andrebbe calcolato un valore in pubblicità compreso fra i 174 dollari e i 1.000 dollari.

La nuova causa americana contro Facebook e la neonata FIAT/FCA – proprietaria del marchio Ferrari – segue un’iniziativa legale già intentata contro Ferrari in Svizzera per “violazione di proprietà intellettuale” sui contenuti amatoriali immessi dai Wasem sulla loro fanpage.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
22 ott 2014
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