A circa un anno di distanza dall’ arresto di Dread Pirate Roberts (DPR) e della chiusura di Silk Road, anche l’admin di Silk Road 2.0 finisce in galera grazie a un’operazione cyber-investigativa dell’FBI. Un’operazione che sarebbe ancora in corso e prenderebbe di mira anche altri store “invisibili” per l’acquisto di droghe e altri prodotti illegali.
Silk Road 2.0 avrebbe dovuto rappresentare la “rinascita” del popolare mercato di prodotti stupefacenti, armi e quant’altro raggiungibile solo all’interno della darknet di Tor, ma dopo i problemi di sicurezza subiti dal servizio arriva ora la mazzata finale che porta in galera Blake Benthall , il successore di DPR conosciuto anche come “Defcon”. Benthall è stato arrestato a San Francisco come già DPR prima di lui, ed è stato accusato dall’FBI di essere colpevole di traffico di prodotti stupefacenti o farmaci senza prescrizione, concorso in hacking informatico, concorso nel traffico di documenti falsi, e concorso nel riciclaggio di denaro sporco.
Defcon rischia in sostanza di passare il resto della vita in galera, o quantomeno di restarci per decine di anni, e che il “secondo in comando” di DPR venga chiuso in una cella non è un ipotesi ma un fatto concreto visto che l’accusato ha ammesso tutto davanti alla corte federale di San Francisco presieduta dal giudice Jacqueline Scott Conley. L’FBI si è espressa contro il rilascio su cauzione di Benthall, visto il serio rischio di una fuga e i 100.000 dollari in denaro contante a disposizione del giovane “cyber-criminale”.
Diversamente dall’operazione che ha abbattuto il primo Silk Road , la nuova indagine che ha portato all’arresto di Benthall e al sequestro di Silk Road 2.0 è avvenuta con metodi abbastanza tradizionali: a portare Defcon sulla strada della prigione è stato un classico informatore dell’FBI che è riuscito a farsi assumere come membro dello staff di supporto del servizio.
Nel frattempo altrove si discute sulle conseguenze della chiusura di Silk Road 2.0: un fatto che secondo il Washington Post ha peggiorato invece di migliorare la sicurezza dei cittadini, visto che comprare le droghe online non sporca le strade e non uccide, dice il quotidiano. L’operazione dell’FBI contro i mercati illegali (nome in codice “Onymous”) comunque continua , prendendo di mira i servizi “Agora” ed “Evolution”.
Alfonso Maruccia