Il Future of Life Institute (FLI) ha pubblicato una lettera aperta indirizzata a tutti i protagonisti della ricerca e dello sviluppo tecnologico dell’intelligenza artificiale (IA), una proposta che stabilisce un terreno comune da cui far fiorire principi di “salvaguardia” universali e universalmente applicabili sia all’accademia che al business.
La lettera di FLI guarda con ottimismo al futuro degli algoritmi intelligenti, una nuova frontiera che promette, e gli inesorabili sviluppi “incrementali” già ottenuti in questi decenni lo confermerebbero, di portare enormi benefici all’intera società degli umani in carne, ossa e cervello biologico 1.0.
I traguardi sin qui raggiunti in ambiti come il riconoscimento vocale, la classificazione delle immagini, i veicoli che si guidano da soli, la traduzione automatica e altro ancora, spiega FLI, hanno creato un “circolo virtuoso” che ha fatto in modo che l’industria della IA generasse grandi guadagni in denaro da piccoli miglioramenti. Un circolo che è destinato a durare ancora a lungo.
Gli effetti della ricerca sull’intelligenza artificiale non sono al momento prevedibili, sostiene FLI, anche se obiettivi come la scomparsa delle malattie e la fine della povertà potrebbero diventare raggiungibili grazie all’apporto tecnologico delle macchine e dei software intelligenti. In tal senso, FLI ha pubblicato anche un documento contenente alcune priorità che i ricercatori di settore dovrebbero tenere bene a mente.
Fra i tanti firmatari della lettera aperta del FLI si annoverano anche Elon Musk e Stephen Hawking, due personalità ben note al pubblico sia per il loro impegno in campo tecnologico e scientifico, sia per la più volte manifestata preoccupazione circa lo sviluppo di macchine capaci di pensare.
Alfonso Maruccia