Sicurezza, seguire i soldi per rubare identità

Sicurezza, seguire i soldi per rubare identità

I metadati relativi alle transazioni delle carte di credito sono la chiave per identificarne i proprietari. Anche quelli che si condividono liberamente su social ed affini. L'anonimato è praticamente un'illusione
I metadati relativi alle transazioni delle carte di credito sono la chiave per identificarne i proprietari. Anche quelli che si condividono liberamente su social ed affini. L'anonimato è praticamente un'illusione

Secondo uno studio condotto dai ricercatori del MIT, bastano pochi dati per identificare l’utilizzatore di una carta di credito.

Mentre sul mercato si affacciano nuove tecnologie e sistemi per integrare i pagamenti elettronici a quelli effettuati tramite i circuiti delle carte di credito, il problema della sicurezza rimane quello maggiormente rilevante.

Secondo la ricerca pubblicata sul giornale Science , in particolare, basterebbero appena quattro tracce per risalire al titolare di una determinata carta di credito: i luoghi e le date di quattro acquisti sono sufficienti a identificare il 90 per cento delle persone sfruttando un database costituito dalle transazioni effettuate via carta di credito da circa 1,1 milione di utenti.

Ma non basta : se si ha accesso anche all’ammontare speso, bastano i dati relativi a tre acquisti.

Questo ha conseguenze dirette sul comportamento degli utenti: per esempio tutte quelle foto o quei tweet in cui si condivide la gioia di una acquisto, oppure un semplice piatto assaporato in uno specifico ristorante possono contribuire a permettere ad eventuali interessati di risalire alla propria identità.

Tali risultati hanno spinto i ricercatori a ribadire considerazioni sottolineate da tempo dagli esperti di sicurezza: la tutela dell’anonimato online è una questione sempre più rilevante e gli utenti spesso sottovalutano l’importanza e le conseguenze di una cattiva gestione delle informazioni che condividono online.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
11 feb 2015
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