La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha bocciato le misure con cui Francia e Lussemburgo hanno abbassato la tassazione sugli ebook, equiparandola a quella dei libri.
Bruxelles, in realtà, già nel 2012 si era espressa sull’abbassamento delle aliquote da parte dei due paesi, in Francia al 7 e nel Lussemburgo al 3 per cento, obbligandole a riallinearla a quella degli altri paesi . Secondo la Commissione Europea la disomogeneità di tassazione avrebbe creato un vantaggio illegittimo a favore degli operatori del settore. In quel caso al centro vi erano le tasse dovute da Amazon.
Nel frattempo un’altra decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea aveva permesso ai giudici di fare un parziale passo indietro affermando che “non ostano a una normativa nazionale che assoggetta i libri pubblicati in formato cartaceo a un’aliquota IVA ridotta e quelli che sono pubblicati su altri supporti fisici, come CD, CD-ROM o chiavette USB, all’aliquota normale di tale imposta”.
Ora, invece, con le sentenze relative alle cause C-479/13 e C-502/13 , che vedono la Commissione contrapposta rispettivamente a Francia e Lussemburgo, i giudici del Vecchio Continente affermano che la normativa europea permette la possibilità di un’aliquota IVA ridotta per i libri, ma solo su un supporto fisico che è parte integrante del libro : secondo l’interpretazione della Corte di Giustizia questo identifica solo la carta. Per quanto riguarda gli ebook, infatti, le sentenze notano che necessitano di un supporto fisico ulteriore per essere letti e questo supporto “non è fornito insieme al libro elettronico”.
La Corte, inoltre, sottolinea che in materia di tassazione le regole UE “vietano la possibilità di applicare un’IVA ridotta a qualunque servizio fornito per via elettronica”.
La parte più sostanziale della sentenza appare tuttavia quella in cui i giudici cercano di trovare un’ interpretazione che possa permettere agli Stati di adottare un’aliquota inferiore per gli ebook : per farlo ha esaminato la possibilità di considerare l’ebook come un bene più che come un servizio ed è qui, tuttavia, che sembrano arenarsi le possibilità di chi vuole una tassazione dei libri digitali equiparata a quella dei volumi cartacei. Solo il supporto fisico che permette la lettura però, è stato ritenuto classificabile come “bene materiale”, mentre “la fornitura di libri elettronici rappresenta un “servizio fornito per via elettronica””.
La risposta degli editori internazionali alla sentenza è stata immediata : “Sollecitiamo la UE ad agire rapidamente per modificare la legislazione in materia, per consentirne l’adeguamento al progresso tecnologico e per rimuovere un serio ostacolo allo sviluppo del mercato e-book”. Con la conferma della posizione europea in materia dovrà fare i conti anche l’Italia , che con la legge di Stabilità 2015 ha disposto di abbattere dal 22 per cento al 4 per cento l’IVA sugli ebook, equiparandoli ai libri cartacei.
Claudio Tamburrino