Una doppia C, inscritta nello stesso cerchio che descrive il simbolo che identifica il copyright: il logo di Creative Commons è stato selezionato dal MoMa, il Museum of Modern Art di New York, per figurare in una esposizione dedicata al design al servizio della società, dal titolo This Is for Everyone: Design Experiments for the Common Good .
La mostra, che sviluppa uno storico tweet con cui il padre del Web Tim Berners-Lee descriveva i Giochi Olimpici del 2012 esplorando esempi di design universalmente comprensibile e votato all’utilità comune, già include la celebre chiocciola il cui uso è stato formalizzato da Ray Tomlinson, ma anche il segnaposto di Google Maps, nonché il simbolo IEC che contrassegna lo stato di un apparecchio.
Secondo la curatrice Paola Antonelli, i simboli con cui Creative Commons ha scelto di identificarsi “mostrano la stretta vicinanza fra alcuni design universali e le tecnologie che stanno alla base della nostra cultura digitale e connessa”.
Il logo di Creative Commons, ideato dal designer Ryan Junell elaborando il simbolo che descrive il copyright, è ora stato acquisito dal MoMa insieme ai simboli che delineano le libertà che l’autore sceglie di garantire a coloro che sfrutteranno le sue opere (Attribution, ShareAlike, Noncommercial e NoDerivatives): i loghi di CC sono coperti da trademark, e l’acquisizione consentirà al MoMa di sfruttarli per includerli nella propria collezione.
Gaia Bottà