Microsoft Spartan, l'aiutino di Adobe

Microsoft Spartan, l'aiutino di Adobe

Redmond rivela la collaborazione che ha permesso di aggiungere nuove caratteristiche al browser Spartan, un browser che vuole essere "open" e al passo coi tempi, al pari della concorrenza
Redmond rivela la collaborazione che ha permesso di aggiungere nuove caratteristiche al browser Spartan, un browser che vuole essere "open" e al passo coi tempi, al pari della concorrenza

Project Spartan , il nome con cui Microsoft ha fin qui definito il browser Web di nuova generazione atteso al debutto assieme a Windows 10, potrà contare sul contributo di aziende esterne già note per il loro lavoro sui layout engine usati dai browser concorrenti.

Una di queste aziende, rivela ora Redmond, è Adobe e nella fattispecie il Web Platform Team della società americana: Adobe è già nota per aver messo mano agli engine open source alla base di Safari (Webkit), Chrome/Opera (Blink) e Firefox (Gecko), e nel nuovo spirito di “openness” che anima la Microsoft post-Ballmer anche il browser che prenderà il posto di Internet Explorer potrà avvantaggiarsi del codice della produttrice di Photoshop.

Adobe ha già contribuito alle funzionalità di Spartan in ambito di layout, tipografia, design e animazione, spiega Microsoft, alcune di queste funzionalità sono già accessibili da IE sulle build preliminari di Windows 10 (abilitando la piattaforma Web “sperimentale” tra le opzioni dell’OS) e altre ancora verranno rese note in concomitanza con la prima release preliminare del browser next-gen.


I contributi di Adobe ai browser Microsoft (sia la versione di IE “sperimentale” che Spartan) includono il supporto ai “colour hint” sui gradienti CSS, supporto completo per i blend mode – al pari degli altri browser – e altro ancora.

La partnership tra Microsoft e Adobe rappresenta il primo risultato concreto degli sforzi della corporation di Redmond nell’aprire le porte a IE, Spartan e le tecnologie Web sottostanti alla community degli sviluppatori; altre collaborazioni importanti seguiranno, spiega Microsoft, grazie a una riorganizzazione interna pensata proprio per favorire queste dinamiche.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
24 mar 2015
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