USA, tutti contro il tecnocontrollo

USA, tutti contro il tecnocontrollo

Ora basta, gridano all'unisono organizzazioni a tutela dei diritti digitali e colossi IT: il presidente Obama deve porre fine alla raccolta indiscriminata di metadati. Anche la politica si muove, per quel che vale
Ora basta, gridano all'unisono organizzazioni a tutela dei diritti digitali e colossi IT: il presidente Obama deve porre fine alla raccolta indiscriminata di metadati. Anche la politica si muove, per quel che vale

Una coalizione variegata di associazioni di consumatori e in difesa della privacy e aziende IT ha firmato una lettera indirizzata alla Casa Bianca, un documento che esorta il presidente Barack Obama a non estendere ulteriormente i poteri di tecnocontrollo impunemente garantiti all’intelligence dal Patriot Act di George Bush jr.

La lettera è controfirmata da Electronic Frontier Foundation , Mozilla, PEN American Center, Human Rights Watch, l’organizzazione industriale Global Government Surveillance Reform che include colossi del calibro di Apple, Microsoft, Google, Yahoo e tanti altri.

L’esortazione a Obama si scaglia contro i debordanti poteri di spionaggio e intercettazione introdotti da Bush e la sua ben nota legge anti-terrorismo partorita dallo shock dell’attentato alle Torri Gemelle: in particolare la coalizione chiede che il presidente non firmi la riautorizzazione della Sezione 215 del Patriot Act, attuale base legale della raccolta a strascico dei metadati telefonici a opera di NSA in scadenza da qui al primo giugno 2015.

Più in generale, la lettera esorta Obama a riformare in maniera chiara e profonda le norme sulla sorveglianza a stelle e strisce, con la fine della raccolta indiscriminata dei dati, l’istituzione di meccanismi di trasparenza e “accountability” e la desecretazione delle decisioni della famigerata Foreign Intelligence Surveillance Court (FISC).
La coalizione della buona volontà vuole insomma smantellare tutte quelle norme e procedure che hanno portato allo scandalo del Datagate , garantendo per di più una salvaguardia legale a chi, dopo Edward Snowden, intendesse denunciare al pubblico le malefatte degli spioni di stato.

Richieste importanti che cozzano contro la politica di Capitol Hill, decisamente orientata in direzione contraria alla fine del tecnocontrollo e ostaggio dei conservatori repubblicani in entrambe le camere del Congresso. Anche la proposta bipartisan Surveillance State Repeal Act , che il Patriot Act lo vorrebbe abolire del tutto per via della sua violazione del Quarto Emendamento della Costituzione americana, ha una possibilità prossima allo zero di venir presa in considerazione a Washington.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
30 mar 2015
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