Legge di Moore, 50 anni posson bastare?

Legge di Moore, 50 anni posson bastare?

Il celebre enunciato di Gordon Moore compie il suo primo mezzo secolo, un traguardo storico che secondo molti - a cominciare da Moore stesso - non vedrà i 60 anni. O forse i 600 anni. Chiediamo al grafene
Il celebre enunciato di Gordon Moore compie il suo primo mezzo secolo, un traguardo storico che secondo molti - a cominciare da Moore stesso - non vedrà i 60 anni. O forse i 600 anni. Chiediamo al grafene

Domenica 19 aprile ha segnato il cinquantesimo anniversario della legge di Moore , un traguardo storico che Intel opportunamente sottolinea dando voce a quello stesso Gordon Moore autore del famoso enunciato e co-fondatore del maggior produttore di chip per computer al mondo.

Inizialmente pubblicata nella rivista specializzata Electronics di McGraw-Hill e in seguito rimodellata dal suo stesso autore, quella che divenne una “legge” senza il volere del suo ideatore (e con lo zampino del professore del Caltech, Carver Mead, creatore della tecnologia VLSI) ha fin qui sancito il raddoppio dei transistor contenuti in un processore ogni due anni circa, con conseguenti vantaggi progressivi sul fronte delle prestazioni, l’evoluzione dei processi produttivi e il risparmio sui costi di produzione e i consumi energetici.

La capacità della legge di Moore di continuare a essere un enunciato rilevante a 50 anni dalla publicazione evidenzia la pragmatica capacità visionaria di Gordon Moore e degli altri “padri” della moderna elettronica al silicio, anche se l’evoluzione tecnologica è oggi per certi versi sempre più “ostile” alla perdurante validità dell’enunciato.

I transistor di una CPU (soprattutto per quanto riguarda i brand Core di Intel) continuano a raddoppiare ogni due anni, per esempio, ma la corsa ai Megahertz si è arrestata da tempo e gli ingegneri si sono piuttosto concentrati sull’ottimizzazione delle funzionalità e della logica dei transistor, l’introduzione di nuovi paradigmi produttivi come la configurazione tri-gate in tre dimensioni e ovviamente il ricorso all’implementazione di processori multi-core con l’esecuzione contemporanea in hardware di un numero sempre maggiore di thread .

La legge di Moore cesserà di essere valida da qui a 10 anni , preconizza oggi lo stesso Gordon Moore, anche se non tutti sono d’accordo con l’opinione del visionario fondatore di Intel: la discussione su come far avanzare la tecnologia dei transistor a dispetto dei limiti fisici del silicio è sempre più viva , c’è chi sposta il termine ultimo dell’evoluzione del computing a 600 anni da adesso e chi invece guarda agli stati quantistici , alla spintronica magari associata all’adozione del grafene al posto del silicio, per continuare la tradizione avviata da Moore e da Intel 50 anni or sono.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
20 apr 2015
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