L’ edizione 2015 della DARPA Robotics Challenge si è conclusa con la vittoria di un robot sviluppato da un team coreano, un automa che è stato in grado di portare a termine i vari “task” previsti dalla gara nel minor tempo possibile, guadagnandosi il primo premio di 2 milioni di dollari.
La sfida tra umanoidi robotici, organizzata dall’agenzia per le ricerche avanzate del Pentagono, ha visto quest’anno più di 20 team provenienti da ogni parte del mondo sfidarsi in una location californiana disseminata di ostacoli. Il “tema” del contest era il disastro di Fukushima, con le condizioni seguite alla crisi nucleare seguita al terremoto e al conseguente tsunami del 2011 simulate da veri e propri percorsi a ostacoli.
I robot sono stati impiegati per compiere (più o meno in autonomia) una serie di operazioni con livelli di difficoltà variabili, una sfida che tra l’apertura di valvole, il superamento di dislivelli, lo sfondamento di porte, una passeggiata su due piedi e la guida di veicoli ha dato del filo da torcere ai partecipanti e alle loro creazioni di latta.
DRC-Hubo, il droide del team coreano Kaist che ha vinto il primo premio , è riuscito a portare a termine i task in 44 minuti e 28 secondi, seguito a ruota dall’automa del IHMC Robotics (1 milione di dollari di premio) e dal robot Chimp del Tartan Rescue (500mila dollari).
A dimostrazione del fatto che la robotica è al momento un campo di ricerca ancora agli albori e che probabilmente la preconizzata singolarità non costringerà la razza umana ad affrontare cyborg assassini per altri 100 anni almeno, la Robotics Challenge del DARPA ha dato modo al pubblico e ai partecipanti di assistere a un gran numero di rovinose cadute di macchine capaci di rendersi molto buffe. Uno spettacolo che non sembra prospettare un futuro da fantascienza distopica.
Alfonso Maruccia