L8NT, wardriving al servizio della legge

L8NT, wardriving al servizio della legge

Un poliziotto americano ha realizzato un software che a suo dire può aiutare le forze dell'ordine nel dare la caccia ai gadget hi-tech rubati. Basta leggere l'indirizzo MAC dei chip WiFi e il gioco è fatto, dice
Un poliziotto americano ha realizzato un software che a suo dire può aiutare le forze dell'ordine nel dare la caccia ai gadget hi-tech rubati. Basta leggere l'indirizzo MAC dei chip WiFi e il gioco è fatto, dice

L8NT è un tool che promuove una maniera relativamente insolita di fare war driving in favore del rispetto della legge, un software pensato per analizzare le reti WiFi raggiungibili nei luoghi pubblici alla ricerca di gadget hi-tech e sistemi informatici rubati. Una manna per le forze dell’ordine, sostiene il suo creatore.

L8NT è stato sviluppato da David Schwindt , poliziotto di Iowa City che ora intende “vendere” la sua soluzione ai colleghi vicini e lontani dopo 14 anni passati a perlustrare le strade presso il dipartimento di polizia locale.

Il tool è in grado di recuperare l’indirizzo MAC dai pacchetti di rete scambiati entro 91 metri dal dispositivo, confrontarlo con gli indirizzi univoci di prodotti rubati presenti nel suo database e far quindi scattare l’allarme nel caso in cui ci fosse una corrispondenza.
Stando a quanto sostiene Schwindt, L8NT può essere impiegato per cercare “attivamente” l’indirizzo MAC di ogni genere di elettrodomestico, PC portatile o gadget mobile con integrata la connettività WiFi inclusi PC desktop, laptop, cellulari, tablet, router di rete, lettore Blu-ray e altro ancora.

Il poliziotto-programmatore sottolinea il problema, sostanzialmente irrisolto, dei gadget hi-tech rubati che in genere non tornano più nelle mani del legittimo proprietario, con una percentuale di refurtiva recuperata che in tutti gli States si assesta fra il 3 e il 6 per cento. Uno strumento come L8NT, suggerisce Schwindt, può sopperire alla incapacità degli agenti di cercare in maniera proattiva i dispositivi.

Quello che Schwindt non dice è che l’approccio seguito da L8NT è tutto fuorché garanzia di successo , visto che un gadget rubato col WiFi spento non può essere identificato. Altra problematica che il nuovo tool non sembra in grado di affrontare a dovere è quella dello “spoofing” degli indirizzi MAC, una funzionalità usata ad esempio da Apple (a partire da iOS 8) come protezione della privacy dell’utente per rendere più difficile l’identificazione di un gadget mobile sulle reti WiFi pubbliche.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
12 ott 2015
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