AMD, GPU open contro il codice proprietario di NVIDIA

AMD, GPU open contro il codice proprietario di NVIDIA

Il chipmaker di Sunnyvale annuncia una nuova iniziativa pensata per ampliare l'accesso degli sviluppatori alle risorse delle sue GPU, una mossa difensiva contro NVIDIA. E un potenziale rischio per la sicurezza?
Il chipmaker di Sunnyvale annuncia una nuova iniziativa pensata per ampliare l'accesso degli sviluppatori alle risorse delle sue GPU, una mossa difensiva contro NVIDIA. E un potenziale rischio per la sicurezza?

A gennaio 2016 AMD darà il via a GPUOpen, una nuova iniziativa che prevede la distribuzione open source delle risorse di sviluppo sulle GPU Radeon con tanto di codice sorgente, documentazione e tutto quanto. Una risposta neanche tanto velata alle tattiche di sviluppo “chiuse” adottate da NVIDIA.

Con GPUOpen, Sunnyvale dice di voler rilasciare su GitHub buona parte del codice sorgente dei driver, gli effetti grafici avanzati (su DirectX 11) e i kit di sviluppo usati internamente dall’azienda. L’uso della licenza MIT dovrebbe garantire un’ampia possibilità di conversione, modifica e riutilizzo da parte degli sviluppatori di ogni ordine e grado.

Assieme al codice sorgente, GPUOpen inaugurerà un nuovo sito dedicato all’iniziativa con tanto di blog su cui scriveranno i programmatori già al lavoro internamente sulle GPU AMD. Niente marketing, tiene a sottolineare la corporation.

Un’iniziativa come GPUOpen può essere catalogata come una risposta diretta nei confronti di NVIDIA, che con il suo programma GameWorks – descritto da AMD come un vero e proprio programma illegale – offre da tempo l’accesso alle risorse e alle funzionalità esclusive delle GPU GeForce a un numero limitato di partner commerciali.

Anche NVIDIA, ovviamente, potrà accedere liberamente al codice di GPUOpen dando un’occhiata alle soluzioni tecniche della concorrenza, anche se AMD non è evidentemente preoccupata della prospettiva. Un ulteriore rischio dell’iniziativa potrebbe riguardare la sicurezza informatica, avverte qualcuno, visto che le risorse offerte da Sunnyvale daranno nuove idee ai cyber-criminali e virus writer già impegnati a sfruttare le capacità computazionali delle GPU moderne.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
16 dic 2015
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