Xiaomi Mi5, uno Snapdragon 820 a metà prezzo

Xiaomi Mi5, uno Snapdragon 820 a metà prezzo

Il nuovo terminale hi-end dell'azienda cinese offre caratteristiche hardware notevoli a un prezzo estremamente conveniente rispetto alla concorrenza. Arriverà presto in Occidente, e ci sono novità anche in fascia mid-range
Il nuovo terminale hi-end dell'azienda cinese offre caratteristiche hardware notevoli a un prezzo estremamente conveniente rispetto alla concorrenza. Arriverà presto in Occidente, e ci sono novità anche in fascia mid-range

Al Mobile World Congress di Barcellona Xiaomi ha presentato Mi5, smartphone di alto profilo che potrebbe segnare la definitiva affermazione di un’azienda sulla bocca di tutti. Il nuovo terminale include hardware di notevole potenza, e considerando il prezzo a cui viene venduto potrebbe affossare i sogni di gloria (o di ripresa) di giganti del calibro di Samsung e Apple.

Xiaomi Mi5 è infatti basato sul SoC Snapdragon 820, chip Qualcomm destinato ai terminali di fascia alta. Nel caso dello smartphone cinese arriverà nei negozi al costo di 324/238 euro rispettivamente per le versioni in ceramica o vetro: il prezzo equivale a meno della metà del valore di un Samsung Galaxy S7 a caso, anch’esso basato su SoC Snapdragon 820.

Ulteriori caratteristiche di Xiaomi Mi5 includono un display da 5,15″, 32/128 Gigabyte di storage interno, una batteria da 3.000 mAh, fotocamera da 16megapixel con sensore Sony IMX298 e stabilizzazione ottica a 4 assi, e un design ricercato (con bezel ultra-sottile) che ha richiesto più di due anni di lavoro: un risultato che il il vice-presidente Hugo Barra non ha mancato di esaltare a lungo in quel di Barcellona.

L’adozione del chip Snapdragon 820 è parte integrante di una partnership piuttosto stretta con Qualcomm, che era presente al MWC 2016 e che fornirà il SoC anche per il nuovo terminale di fascia media , Xiaomi Mi 4s.

Xiaomi Mi5 uscirà il primo marzo in Cina e arriverà “presto” sui mercati degli altri paesi, con un prezzo ufficiale che è inevitabilmente destinato ad accrescere il “culto” che già caratterizza il marchio asiatico e a mettere sotto pressione Samsung, Apple e tutti gli altri produttori che sgomitano per spartirsi la fetta del settore dei terminali hi-end.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
24 feb 2016
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