Apple e Samsung, momento coreano

Apple e Samsung, momento coreano

Per la guerra brevettuale che sembrava agli sgoccioli si apre una nuova fase: Samsung riesce conquistarsi l'attenzione della Corte Suprema degli Stati Uniti
Per la guerra brevettuale che sembrava agli sgoccioli si apre una nuova fase: Samsung riesce conquistarsi l'attenzione della Corte Suprema degli Stati Uniti

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha accettato il ricorso di Samsung relativo alla causa che la vede accusata (e per il momento condannata) per la violazione di brevetti di design di Apple .

Si tratta dell’ennesima propaggine dello scontro brevettuale tra Samsung ed Apple, che sembrava essere destinato ad esaurirsi la naturale conclusione: a gennaio Apple aveva ottenuto il bando di alcuni dispositivi della coreana, che non era stata particolarmente colpita dalla sentenza dal momento che l’ordine riguardava device vecchi ormai quattro anni. Sembrava evidente che la situazione si fosse protratta così tanto nel tempo da perdere di significato rispetto alla velocità della tecnologia e dei prodotti interessati.

Inoltre anche la linea portante del processo USA sembrava agli sgoccioli: nei mesi precedenti le due si erano date battaglia sul calcolo dei danni dovuti da Samsung per le violazioni rilevate dalla giustizia a stelle e strisce, riconsiderati in maniera sempre più riduttiva. Insomma, tutto sembrava indicare che si fosse giunti alle ultime schermaglie del loro scontro legale: poi Samsung, a sorpresa, ha ottenuto la revisione a proprio vantaggio di una sentenza del 2014 da 120 milioni di dollari sui brevetti che descrivono i sistemi quick link e slide-to-unlock e il correttore automatico ed ora ha confermato il cambio di tendenza a proprio favore con l’accettazione del ricorso.

In attesa della decisione della Corte Suprema sulla questione in sé – una sentenza che sarebbe finalmente decisiva – l’accoglimento del ricorso della coreana rappresenta comunque un momento importante per Samsung che potrà ancora cercare di far valere le sue ragioni rispetto all’accusa di aver violato tre brevetti di design di Apple per un totale stabilito dai precedenti gradi di giudizio di circa 400 milioni di dollari di danni.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
23 mar 2016
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