La NASA gonfia la ISS

La NASA gonfia la ISS

Dimostrata la possibilità di espandere l'habitat della Stazione Spaziale adoperando strutture di nuova concezione. Da riempire d'aria per aumentare lo spazio a bordo
Dimostrata la possibilità di espandere l'habitat della Stazione Spaziale adoperando strutture di nuova concezione. Da riempire d'aria per aumentare lo spazio a bordo

Dopo i primi, infruttuosi tentativi, la NASA è riuscita gonfiare il primo degli Expandable Activity Module (BEAM) della Bigelow Aerospace, un modulo sperimentale progettato per essere connesso alla Stazione Spaziale Internazionale per aumentarne lo spazio abitativo.

il modulo beam

A tanti di noi è capitato di abbandonare una tenda da campeggio dopo un primo frustante tentativo di montarla lì, floscia, almeno per un po’, sperando che la situazione si risolvesse da sola. Nello spazio è successa più o meno la stessa cosa. Ma alla fine, al contrario che sulla Terra, la pausa forzata ha effettivamente risolto il problema. L’atmosfera per gonfiare il modulo è stata inserita agendo manualmente sulla valvola per consentire di svolgere le operazioni garantendo il massimo controllo. Dopo il primo tentativo si era però riscontrata una anomalia di pressione rispetto al modello matematico. Ciò ha convinto i tecnici a sospendere momentaneamente le operazioni.

Per fortuna, durante le ore di stop in cui la struttura non ha ricevuto altro gas, questa si è “assestata” tornando nei parametri della previsione. Pare che il disguido sia stato causato da una frizione superiore alle aspettative fra le varie strutture ripiegate. Quindi, circa due giorni dopo, è stato consentito nuovamente il deflusso dell’atmosfera verso il BEAM. In 7 ore l’astronauta Williams, che controllava la valvola, ha potuto dichiarare conclusa con successo la procedura .

Il BEAM è un modulo sperimentale progettato per essere connesso alla International Space Station. Consta di un habitat gonfiabile che, interamente espanso alla pressione interna di 1 atmosfera, la stessa della ISS, risulta di 16 metri cubi. Non è una prima assoluta. Il primo prototipo di qualcosa del genere ha visto la luce nel 1961 grazie alla Goodyear e sembrava, appunto, un gigantesco pneumatico. Nella sua versione attuale è invece una cupola costituita da paratie di metallo, una struttura in alluminio, strati di tessuto morbido intervallati da intercapedini e nessuna finestra.

Il modulo era giunto a destinazione ad aprile e rimarrà operativo per due anni. Gli astronauti soggiorneranno nel modulo per un tempo esiguo. Il BEAM sarà, infatti, utilizzato principalmente al fine di consentire una serie di misure dimostrative sull’efficacia degli habitat gonfiabili: la protezione dalle radiazioni, la resistenza termica, strutturale e meccanica. In pratica è un test per comprendere se su Marte e sulla Luna le prime “case” degli astronauti potranno essere gonfiabili.

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fonte immagine: Wikimedia, NASA

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Pubblicato il
31 mag 2016
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