Microsoft, record per lo storage biologico

Microsoft, record per lo storage biologico

200 megabyte di video, libri e database in pochi granelli di DNA sintetico. Primato quasi decuplicato
200 megabyte di video, libri e database in pochi granelli di DNA sintetico. Primato quasi decuplicato

Primi frutti per il recente interesse dell’azienda di Redmond per l’utilizzo del DNA come supporto per lo storage. Microsoft Research e l’Università di Washington hanno annunciato di essere riuscite a scrivere (e soprattutto, a rileggere correttamente) 200MB di videoclip in alta definizione, libri, e database all’interno di DNA sintetico, dove i bit sono stati sostituiti con particolari combinazioni di adenina, guanina, citosina e timina , i componenti base (nucleotidi) del DNA. Il record precedente era di 22MB.

La scelta dei file da memorizzare per questo esperimento non è casuale: un videoclip in HD della band OK Go, This Too Shall Pass ; la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e la top 100 dei libri del progetto Gutenberg ; il database del fondo mondiale per la diversità della colture . Opere dell’ingegno che evidenziano la principale applicazione di questa tecnologia, la preservazione della cultura prodotta dal genere umano . Il DNA è in grado di mantenere intatte informazioni per migliaia di anni, come dimostrano le scoperte di specie estinte prima della comparsa dell’uomo.

“È il supporto di backup definitivo” nelle parole di Luis Ceze , uno dei ricercatori responsabili del progetto. Mentre per quanto riguarda l’abbassamento dei costi, le velocità di scrittura e lettura, e l’accessibilità alla tecnologia il team confida nella stessa progressiva evoluzione ed economie di scala che hanno contraddistinto le tecnologie attuali (storage ottico, magnetico, a stato solido), mentre la densità di memorizzazione attira già adesso molti entusiasmi.

Microsoft stima che il limite teorico per un millimetro cubo di DNA sia 1 exabyte di dati (un miliardo di gigabyte). Il prodotto finale dell’esperimento attuale, una provetta con pochi granuli di DNA sintetico sul fondo, più piccoli della punta di una matita, è il nuovo limite. Per ora.

Stefano De Carlo

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Pubblicato il
12 lug 2016
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