La cover anti-intercettazione di Edward Snowden

La cover anti-intercettazione di Edward Snowden

Il celebre analista ha presentato con l'hacker Andrew Huang Introspection Engine. Un dispositivo che avvertirà il proprietario dello smartphone di connesioni sospette
Il celebre analista ha presentato con l'hacker Andrew Huang Introspection Engine. Un dispositivo che avvertirà il proprietario dello smartphone di connesioni sospette

“Fidarsi della modalità aeroplano di un telefono compromesso è come fidarsi di un ubriaco nel giudicare se è abbastanza sobrio per guidare”. Sono queste le parole con cui Andrew “bunnie” Huang ed Edward Snowden hanno descritto la delicata situazione della sicurezza dei dispositivi mobili in occasione della presentazione dell’ Introspection Engine , un dispositivo che segnalerà all’utente se il proprio dispositivo è sottoposto a intercettazione .

Come esempio lampante, i due autori hanno citato il caso della morte di Marie Colvin , nel quale, secondo gli atti del processo contro lo Stato Siriano svoltosi nel 2016, la giornalista sarebbe stata intercettata e localizzata tramite il device che portava con sé e assassinata poco dopo.

Nonostante gli smartphone siano, da una parte, strumenti fondamentali nella vita di tutti i giorni, dall’altra rimangono uno dei mezzi più efficaci per scoprire di tutto e di più sul proprietario del device. Snowden, in particolare, si è espresso più volte sulla tematica, soprattutto per i casi dei tool Smurfs e dello spionaggio attraverso app android . Inoltre, per evitare le intercettazioni nel periodo del Datagate ha chiesto ai sui avvocati di lasciare i telefonini nel frigorifero per schermare le conversazioni riservate.

Il concept dell'Introspection Engine

Il dispositivo, pensato come una custodia esterna, avvertirà l’utente quando il telefono comincerà a usare i moduli di comunicazione (WiFi, Bluetooth, GPS, SIM o NFC) senza il consenso dell’utente grazie allo schermo posto sul lato posteriore della cover.

Il primo concept è stato sviluppato prendendo come base l’iPhone 6 e richiede la saldatura di alcuni pin sui componenti dello smartphone , da collegare successivamente all’Introspection Engine. L’implementazione è stata fatta volutamente via hardware per evitare che il dispositivo venga bloccato via software, oltre che per garantire l’indipendenza a livello del sistema operativo. Al momento, l’idea è ad uno stato embrionale e i due autori sperano, oltre che di espandere il supporto ad altri telefoni, di realizzare al più presto un prototipo totalmente open hardware , che verrà proposto alle aziende per una produzione su larga scala.

La ricerca è stata presentata al MIT in occasione del Forbidden Research dove Snowden ha partecipato da remoto visto che continua la sua cattività all’estero (in particolare in Russia). Secondo l’attivista Cory Doctorow, Snowden è il primo cittadino americano in esilio a presentare una ricerca originale in un’università statunitense.


Andrew Huang, invece, oltre ad essere il principale ideatore del laptop open hardware Novena , ha recentemente citato in giudizio gli USA per essere andati contro la sezione 1201 del Digital Millennium Copyright Act (DMCA).

Pasquale De rose

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Pubblicato il
25 lug 2016
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