Web â âNon lasciare i tuoi clienti fuori al freddoâ. Questo lo slogan pubblicitario coniato da Microsoft e distribuito sul sito Internet dedicato agli OEM (gli assemblatori e i rivenditori finali di personal computer), per contrastare il fenomeno dei âNaked PCâ, ovvero dei computer venduti senza la preinstallazione del sistema operativo.
âUn computer â sostiene Microsoft â non può funzionare senza sistema operativo, quindi vendere un PC senza la licenza di Windows espone il cliente finale al rischio di incorrere in pirateria, virus informatici, e frustranti problemi tecniciâ.
La software house di Bill Gates, in un eccesso di leggerezza alquanto spropositato, dimentica che esistono sistemi operativi alternativi a Windows e che il cliente finale dellâOEM (che vende computer, non sistemi operativi) deve essere messo in grado di installare, sul proprio PC, il software che piĂš desidera.
Nel documento incriminato, che è stato rimosso dalla home page di Microsoft ma che è stato prontamente ripreso da molte fonti autorevoli dellâinformazione IT tra cui The Register , Microsoft consiglia ai propri rivenditori di âavvertire i propri clienti che acquistare un PC ânudoâ, e conseguentemente acquistare software pirata, non è una buona scelta: vi sarebbero problemi tecnici, problemi negli aggiornamenti, problemi con i virus e con la leggeâ.
Ovviamente, la comunitĂ di utilizzatori di Linux, e piĂš in generale degli utenti di sistemi operativi non Microsoft (Linux, appunto, ma anche BSD, Solaris-x86, OS/2 IBM, BeOS, Novell Netware e altri ancora) è insorta contro la politica commerciale della Microsoft, giustamente ritenuta troppo aggressiva ed irrispettosa della concorrenza, dato che lâimposizione di un sistema operativo preinstallato precluderebbe ai fautori dei sistemi operativi alternativi di rivolgersi, per la fornitura dei nuovi PC, agli OEM di Microsoft che rappresentano la quasi totalitĂ dei produttori e distributori di computer al mondo.
In pratica, secondo quanto stabilito da Microsoft nel suo documento, se un utente di Linux decidesse di acquistare un computer prodotto da case come Compaq e Dell, ma anche dallâassemblatore di PC sotto casa, dovrebbe obbligatoriamente pagare quella che i sostenitori di Linux definiscono la âMicrosoft Taxâ, ovvero la licenza per un prodotto software (il sistema operativo Windows 98, ME, o addirittura 2000, che ha un costo ben maggiore) che non useranno mai perchĂŠ la loro scelta, fin dallâinizio, è quella di installare Linux. E a poco vale, in questâottica, il rimborso che in certe circostanze si può ottenere.
Facendo un paragone con la vita reale, è come se la Fiat mi imponesse di utilizzare forzatamente, per esempio, la benzina Shell, e nello sventurato caso in cui decidessi di rifornirmi di carburante alla Esso, debba comunque pagare alla Shell una quota obbligatoria perchĂŠ: âSenza la benzina la macchina non funziona, quindi o fai il pieno da noi o il venditore, dietro compenso elargitogli in ricchi premi e cotillon (nella fattispecie, giochi Microsoft, orologi ed altri accessori di dubbia utilitĂ informatica), potrĂ sentirsi obbligato a âdenunciarè lâaccaduto al produttore della benzinaâ.
Attraverso il metodo della delazione, naturalmente giustificata dal desiderio di giustizia degli OEM e non da un rientro economico (ecco perchĂŠ Microsoft offre ai delatori dei premi simbolici piuttosto che trenta danari dâargento), un utente di Linux vedrebbe in pericolo la propria privacy e addirittura rischierebbe di finire in una âlista neraâ di sospettati, perchĂŠ sospetto è lâutilizzo che fanno del softwareâŚ
Questa posizione ricorda molto lâatteggiamento della BSA, associazione per la tutela del software proprietario, che è stata la protagonista di una serie di spot al vetriolo dove affermava, sullo sfondo di carceri e torture di vario genere, che âcopiare software è reatoâ. La pubblicitĂ in questione è stata sospesa perchĂŠ non corrispondente alla realtĂ ; evidentemente Microsoft, socio di riferimento della BSA, ha deciso di passare alla guerra di trincea e di usare i canali distributivi dellâhardware OEM (coincidenti, per ovvie ragioni, con quelli del software) come chiave di volta per imporre il suo balzello anche agli utenti di sistemi operativi differenti da Windows.
Un atteggiamento retrogrado che rivela la paura dellâazienda per lâavanzata dellâopen source: il problema, per Microsoft, inizia a spostarsi dal âDove vuoi andare oggiâ a quello che la gente ha giĂ deciso per il domani.
Una copia della documentazione ufficiale Microsoft sullâargomento âNaked PCâ è disponibile su questo sito .