Ryzen, il codice fa la differenza

Ryzen, il codice fa la differenza

La community del gaming può tornare a sperare: la sfida tra Intel e le nuove CPU AMD è tutt'altro che conclusa. L'ottimizzazione del codice è la chiave per spremere le performance tanto attese
La community del gaming può tornare a sperare: la sfida tra Intel e le nuove CPU AMD è tutt'altro che conclusa. L'ottimizzazione del codice è la chiave per spremere le performance tanto attese

Abbiamo già parlato di Rayzen e di come le prestazioni delle nuove CPU prodotte da AMD non siano state all’altezza dell’ hype iniziale. Dai primi test indipendenti, successivi alla presentazione ufficiale, era emerso che Ryzen faticasse a raggiungere le prestazioni della rivale Intel in ambito gaming, raffreddando così gli animi di molti hardcore gamers desiderosi di assemblare un nuova postazione di gioco performante ma economica. È partita così una ricerca spasmodica ai motivi di questa debacle e fra le tante teorie emerse una si è dimostrata credibile: la colpa è dei giochi.

La compagnia di Sunnyvale ha mostrato i benchmark di una versione beta di Ashes of Singularity che evidenzia notevoli aumenti di performance rispetto ai risultati pubblicati poche settimane prima, dimostrando che patchando e ottimizzando il codice del gioco per Ryzen, le performance possono salire di una percentuale che va dal 26 al 34 per cento. Un risultato che riaccenderebbe la speranza degli appassionati di gaming.

AMD ha concesso alla redazione di PCWorld di testare in anteprima la beta ottimizzata del gioco: i risultati sono stati confermati anche dal sito, che riporta un boost nelle performance compreso tra il 20 e il 28 per cento. Un incremento prestazionale che a breve sarà reso disponibile a tutti tramite una semplice patch scaricabile da Steam .

Un aspetto da tenere in considerazione è che Ryzen è ancora in fase di assestamento e miglioramento, dunque risulta scorretto fare subito dei confronti netti con architetture solide e rodate da anni come i processori Intel, soprattutto valutando lo stato attuale dei software che hanno codici ottimizzati per le piattaforme di Santa Clara.

Dan Baker di Oxide Games , software house del gioco Ashes of Singularity, racconta infatti come ogni processore sia regolabile in maniera diversa e come Intel abbia impiegato migliaia di ore per un tuning perfetto delle sue CPU, in modo da spremere fino all’ultimo bit in termini di performance; il che renderebbe infattibile il paragone con Rayzen.
Lo stesso Baker ha annunciato di voler rilasciare al mondo intero la beta appena realizzata, affinché tutti possano cogliere le potenzialità delle nuove CPU AMD cambiando così le aspettative nel mondo del gaming sul lato delle performance tanto attese dagli utenti.

Oxide Games, peraltro, non l’unica software house ad aver cominciato a calibrarsi su Ryzen; anche Bethesda (gigante del settore, publisher di titoli quali The Elder Scrolls, Fallout e DisHonored) ha annunciato una collaborazione AMD per supportare l’ottimizzazione delle nuove CPU e GPU di Sunnyvale.

Sarebbe dunque il caso di mettere da parte lo scetticismo iniziale, soprattutto ora che è stato dimostrato quanto l’ottimizzazione del codice di gioco impatti sulle prestazioni di questi chip. La sfida di Ryzen ad Intel è tutt’altro che archiviata.

Gabriele La Torre

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Pubblicato il
4 apr 2017
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