Seattle – È una mano tesa quella di Microsoft ai suoi primi collaboratori, gli sviluppatori che ogni giorno creano l’ecosistema digitale in cui l’azienda fondata da Bill Gates prospera ormai da oltre 40 anni. Una mano tesa per raggiungerli ovunque si trovino, offrendogli strumenti all’avanguardia su tutte le piattaforme, ma anche e soprattutto per aprire per loro nuovi fronti su cui impegnarsi. Tenendo conto che le sfide che eravamo abituati ad affrontare, prima limitate al più ai confini nazionali, si sono fatte globali : la rivoluzione immateriale del cloud computing ha cambiato il quadro, pare proprio in modo definitivo.
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17:00 – Satya Nadella sale puntualissimo sul palco, e inizia scherzando sulla sua lunga carriera di presentazioni in occasioni della Build. Mostra un video del 1993 nel quale sfoggiava un taglio di capelli decisamente anni 90, ma è l’occasione per ragionare sui cambiamenti intervenuti in questi anni nella capacità di calcolo e negli strumenti a disposizione di utenti e sviluppatori.
17:05 – Questione di responsabilità secondo Nadella, la potenza di questi strumenti tecnologici impone anche riflessioni di carattere etico: non basta la tecnologia a risolvere i problemi, occorre l’intervento dell’intelligenza umana per evitare scenari distopici alla 1984.
17:07 – L’approccio di Nadella è umanistico: gli esseri umano restano al centro del programma Microsoft, con la possibilità di aumentare le loro possibilità senza scavalcarli. Anche le interfacce giocano un ruolo fondamentale, visto che è un design inclusivo a rendere possibile a chiunque di usare i nuovi strumenti. E questo richiede anche che si costruisca una certa fiducia nella tecnologia, obiettivo non banale ma che passa per l’assunzione di responsabilità dei creatori delle piattaforme e dei servizi rispetto alle conseguenze e la portata dei loro strumenti.
17:09 – Numeri da convention: 500 milioni di device Windows 10 attivi ogni mese, 100 miioni di utenti Office 365, 140 milioni di utenti Cortana. Tutti potenziali clienti per gli sviluppatori che si impegnano con la piattaforma Windows di Microsoft.
17:14 – Il cambiamento passa attraverso nuove tecnologie: agent, bot, interfacce naturali, mixed reality (la realtà aumentata di Microsoft), AI, tutte tecnologie che convergono a formare una cloud intelligente e anche un edge intelligente. Dove l’edge è il mondo fisico nel quale ci muoviamo, costituto da device come gli smartphone o come i sensori che costituiscono la IoT.
17:16 – Va preso atto che la tecnologia è ubiqua: i dati sono presenti su più device contemporaneamente, basti pensare all’agenda personale, ma su ciascun device acquisiscono un significato e un valore differente. E in questa onnipresenza, l’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale per riuscire a dare un significato e interpretare i dati nella maniera corretta.
17:18 – La stessa AI è distribuita: la mole dei dati è tale che non sempre si può pensare di muovere i dati dall’edge al cloud, dunque deve essere presente anche in locale anche se in forma differente. Si deve cambiare in modo significativo come si concepisce lo sviluppo di questi strumenti, in una prospettiva “serverless”: la logica che governa i processi e le funzioni non può essere legata a un punto fisico di un server o di un datacenter, deve potersi muovere tra i diversi livelli della computazione locale e remota.
17:20 – Esempio di questa AI pervasiva, demo di Sandvik Coromant: azienda svedese che ha affrontato il problema della valutazione dello stato delle proprie catene di produzione con un’analisi locale abbinata a quella remota dello stato dei propri macchinari.
17:22 – Macchinari da milioni di dollari, con centinaia di parti in movimento e potenzialmente a rischio malfunzionamento. Preservarne lo stato, prevenire gli incidenti, è la soluzione migliore per aumentare la produttività complessiva.
17:23 – Le macchine Sandvik raccolgono dati in locale e le invia all’IoT Hub che analizza le informazioni sullo stato delle macchine. E la logica che elabora i dati decide in modo autonomo e automatico quando intervenire per sospendere prima degli incidenti.
17:24 – La novità di oggi è Azure IoT Edge: un prodotto più snello che può traghettare la logica di analisi anche in locale e aumentare l’efficienza del processo di monitoraggio. Stesso codice che può girare in locale, con latenza ridotta naturalmente, ferma restando la realtà centralizzata di monitoraggio, elaborazione e controllo.
17:26 – Naturalmente il porting dal cloud all’edge passa da un Docker Container.
17:27 – Parliamo di un cambiamento minimo, ma significativo: l’attuale stato dell’arte con il cloud centrale richiede 2 secondi circa per analizzare e produrre una decisione nello spegnimento di un apparato, con questo nuovo Azure IoT Edge si cala attorno ai 100 millisecondi, un cambiamento notevole in termini di garanzie per la salvaguardia dei macchinari.
17:28 – Torna Nadella sul palco, e spiega come lo stesso approccio sia immaginabile anche per la sicurezza degli esseri umani sul posto di lavoro. Quindi portare l’intelligenza agli strumenti di lavoro per salvaguardare la salute dei lavoratori e prevenire i comportamenti a rischio.
17:30 – Lo scopo è prevenire gli incidenti rilevando anomalie negli apparecchi o nel comportamento dei lavoratori, per esempio se un prodotto viene usato contravvenendo alle sue specifiche o alle norme d’uso.
17:31 – Prima un video introduttivo, che spiega come strumenti già in circolazione come le stesse videocamere CCTV possono essere usate per rilevare situazioni pericolose. Come rilevando un versamento di sostanze chimiche in uno stabilimento, oppure rintracciando pazienti e dottori in un ospedale per rintracciare il personale più vicino in casa di necessità.
17:35 – La demo sul palco mostra proprio questo: una telecamera puntata su due ambienti di lavoro nei quali è possibile rintracciare strumenti di lavoro, e monitorarne l’uso in tempo reale.
17:36 – Il sistema rintraccia il martello pneumatico, e si accorge che non è posizionato in modo sicuro. Quindi notifica al lavoratore il problema e quest’ultimo può intervenire per risolvere la questione.
17:38 – Il sistema è in grado anche di rintracciare persone non autorizzate sul luogo di lavoro, oppure di identificarle e associarle all’utilizzo di uno strumento specifico. Se un dipendente o un estraneo, non autorizzato, impugna un martello pneumatico senza le dovute autorizzazioni, la notifica arriva in tempo reale per poter intervenire celermente.
17:39 – Torna Satya sul palco, e ora il discorso si sposta verso i dispositivi più comuni presenti nella vita di tutti. Anche questi fanno parte dell’edge nel disegno di Microsoft. Anche questi hanno bisogno di nuovi agenti, intelligenza e strumenti per affrontare questi nuovi scenari.
17:41 – Il cambiamento avviene a un livello profondo: cambiano le attività degli individui e il loro rapporto coi dati, e cambiano i device e il modo in cui vengono usati. Tutto va a comporre un grafo, il data-graph di Microsoft, che è formato dalla combinazione di device, persone e attività svolte che dialogo a mezzo dati.
17:43 – Microsoft ha deciso di cambiare di conseguenza il proprio approccio alla gestione di ogni aspetto, a cominciare dai meeting e le riunioni. Va preso atto che progettare un prodotto, un’esperienza per le riunioni oggi richiede il coinvolgimento di device, di nuovi servizi, cambiare la logica di sviluppo degli strumenti stessi.
17:44 – Demo. Si comincia con una domanda a Cortana per conoscere la propria agenda giornaliera e modificare anche le impostazioni della propria casella di posta per riflettere gli impegni (es: impostando il messaggio out of office).
17:45 – Cortana è in grado anche di approfondire il discorso unendo gli appuntamenti in agenda con i remind impostati. E con il graph tutto questo può seguire l’utente, passando da device in device (per esempio passando per lo smartphone o per il PC a seconda da dove ci si trova, e fornendo dati e informazioni tagliate su misura dello schermo e delle possibilità dell’utente: se si è in auto non è possibile scrivere con le dita o guardare lo schermo, se si è in auto si può partecipare a un meeting via Skype e viene offerta questa possibilità.
17:48 – Microsoft Teams è l’esempio mostrato per far comprendere questa integrazione tra piattaforme e servizi. All’interno della riunione passano presenza fisica, virtuale in remoto a mezzo cam, interrogazioni a bot e agent, raccolta dati da fonti esterne come un social network.
17:51 – Anche i plugin di Outlook, per esempio, possono attingere a strumenti esterni (come la traduzione automatica) per raccogliere in una email la trascrizione e la minuta di una riunione con i punti cruciali già ben evidenziati.
17:52 – Nadella di nuovo sul palco, va detto che ormai è sempre più padrone e a suo agio. Si muove davvero con un intrattenitore consumato, e le presentazioni scorrono veloci. Per ora nelle demo ha anche funzionato tutto, comprese le domande a viva voce a Cortana.
17:54 – Tira le fila del discorso iniziato prima, Nadella, e ribadisce l’importanza della responsabilità degli sviluppatori rispetto al ruolo che oggi svolgono nella vita di tutti. Un video racconta come uno sviluppatore di MSFT Research abbia sviluppato un sistema di feedback a vibrazione per aiutare una donna affetta da tremori a tornare a scrivere con le proprie mani.
17:58 – E arriva ora il turno di Scott Guthrie, con la sua polo rossa d’ordinanza.
18:00 – Guthrie parte da dove aveva lasciato Nadella. Responsabilità, anche nello sviluppo del cloud, per creare fiducia negli strumenti tecnologici. Poi parte la prima demo, con le novità per lo sviluppo di Azure e in Visual Studio.
18:04 – Momento nerd: la BASH direttamente accessibile dal pannello di controllo di Azure, riga di comando per impartire istruzioni al cloud (prossimamente arriva anche Powershell). Vuoi mettere a creare 1000 istanze di VM da una riga di comando?
18:05 – Azure Mobile App per iOS e Android. Monitorare lo status delle 1000 VM appena create da uno smartphone. E c’è pure la BASH, sempre dentro all’app!
18:07 – Anche il debug viene semplificato, con l’intelligenza integrata in Azure che individua gli errori e fornisce indicazioni sul tipo di problema per poter intervenire: la riscrittura e le correzioni si fanno direttamente da Visual Studio in locale, lavorando però sul codice del servizio in esecuzione in cloud. In produzione.
18:11 – Per elaborare una modifica, la demo passa su un Mac. Disponibile ufficialmente Visual Studio per Mac, versione completa che permette di usare gli stessi strumenti e servizi della controparte Windows.
18;13 – I rilasci di giornata fin qui. Azure Cloud Shell, Azure Mobile Portal, Visual Studio snapshot debugging per Azure, Visual Studio Mac.
18:17 – Guthrie è passato a parlare di database. Ciascuno ha il proprio preferito, ma l’obiettivo di Microsoft è offrire accesso a tutti su Azure.
18:18 – Lo scorso mese è stato lanciato SQL Server 2017 che gira su Windows, Linux e Docker. E si allarga naturalmente anche all’offerta cloud, disponibile come servizio su Azure.
18:20 – Si può anche decidere di muovere un database dal proprio server ad Azure: la novità di oggi è il servizio di migrazione su Azure dei database, con una modalità che punta a ridurre a zero i tempi di attesa e le interruzioni nel corso della migrazione. Docusign ha appena effettuato questo tipo di intervento senza alcun tipo di problema e senza che gli utenti notassero il cambiamento.
18:22 – Ci sono novità per i database relazionali offerti via Azure: MySQL e PostgreSQL sono ora disponibili sul cloud di Microsoft. Perfettamente compatibili con gli attuali strumenti MySQL e PostgreSQL in uso.
18:23 – Ma i database odierni sono pensati per usi diversi dagli attuali, nei quali lo scenario d’uso è planetario e in real time. Cosmos DB. Un database pensato per essere distribuito su diversi datacenter, con capacità di replica e coerenza dei dati praticamente istantanea.
18:25 – Ci sono diverse modalità d’uso e scenari di impiego, per Cosmos DB: ma l’obiettivo è garantire tempi di risposta nel campo dei millisecondi, con pagamento a consumo legato a prestazioni richieste e spazio occupato.
18:27 – L’esempio di utilizzo di Cosmos DB è offerto da Jet.com, e-commerce che punta sulla velocità di risposta per garantire esperienza d’uso ottimale e che deve anche garantire che il suo database sia sempre correttamente aggiornato rispetto alle disponibilità dei prodotti. Il suo database è replicato in tre regioni operative di Azure negli USA, ma ha retto alla grande anche alla prova del black friday senza problemi con tempi di risposta di una manciata di millisecondi (meno di 10) nel 99 per cento dei casi.
18:29 – Demo di Cosmos DB sul palco a tema Avengers. Con un database sui personaggi Marvel che forma un Wiki, accessibile con diverse API (Mongo? Gremlin? SQL?) e generato in pochi clic.
18:32 – Anche la replica del database in un datancenter o una regione differente è questione di un clic. Il servizio è concepito in questo modo, così da garantire sempre le stesse prestazioni e funzioni a livello nativo planetario.
18:34 – La scelta tra consistenza robusta o velocità non è necessaria per Cosmos DB. Ci sono 5 livelli di consistenza: strong, bounded staleness, session, consistent prefix ed eventual, dal più robusto al più veloce, che rendono il funzionamento più flessibile.
18:37 – Guthrie di nuovo sul palco per annunciare che Cosmos DB è disponibile da oggi per tutti gli utenti Azure.
18:38 – Prossimo annuncio riguarderà i container per il software, vediamo un po’ cosa ci racconta Scott.
18:40 – Visual Studio 2017 supporta nativamente i container Docker, così da irrobustire l’offerta DevOps in questo senso per l’IDE di casa. Comprende anche la possibilità di usare le attuali app dotNET per essere convertite ai container.
18:41 – Demo sul palco per raccontare come queste novità si riflettono sui software già scritti e convertibili al nuovo formato Docker.
18:43 – Visual Studio permette anche il debugging contemporaneo tra diversi Docker, magari uno locale e uno remoto. C’è molta flessibilità d’uso anche nel modo in cui viene gestito il push delle modifiche, passando magari attraverso Service Fabric per gestire la pipeline di sviluppo e rilascio del software.
18:46 – Service Fabric è compatibile con Azure, Azure Stack e installazioni on-premise. Gestisce container per Linux e Windows, stateless o stateful.
18:49 – Il passo logico successivo è spingere sullo sviluppo “serverless”. Azure Functions è pensato proprio a questo scopo, così da invocare code serverless, svilupparlo, debuggarlo e testarlo direttamente dentro Visual Studio ma facendolo girare sul cloud.
18:50 – Le Azure Logic Apps sono processi workflow che girano sulla nuvola, con oltre 100 connettori a sorgenti di dati integrati e ovviamente gestibili via Visual Studio 2017.
18:51 – Compatibili anche con le Application Insights di Azure, così da poter valutare appieno il funzionamento del software serverless.
18:51 – La storia dello sviluppo serverless riguarda la catena di pizzerie Domino, da poco presente anche in Italia.
18:53 – Azure Stack, passiamo a questo strumento pensato per sfruttare strumenti tipici della cloud pubblica in scenari nei quali l’impiego della cloud pubblica non è consigliabile o addirittura impossibile. Per esempio la gestione di una flotta, senza che i dati potenzialmente sensibili siano presenti in rete.
18:55 – La compagnia di navigazione Carnival sfrutta lo stesso codice e strumenti anche quando le sue navi sono scollegate dalla rete a causa della permanenza in mare. Oppure EY usa Azure Stack per creare installazioni locali di strumenti che per legge devono restare nei confini nazionali.
18:57 – Il vantaggio di questa soluzione è anche la possibilità di sfruttare lo stesso codice, le stesse impostazioni per load balancing e ogni altro dettaglio già implementato su Azure anche in un contesto locale on-premise. Microsoft vede Azure Stack come un’estensione di Azure, che permette tra l’altro di gestire l’aggiornamento delle proprie applicazioni a un nuovo formato in previsione di una migrazione definitiva in nuvola pubblica.
18:59 – Julia White sul palco per mostrare alcune funzioni di Azure Stack. Ci sono tantissime donne sul palco oggi, ormai non c’è distinzione di sorta sui palchi delle convention Microsoft.
19:03 – Il CTO di Adobe Abhay Parasnis, sul palco per raccontare alcune collaborazioni tra la sua azienda e Microsoft.
19:05 – Adobe sta ripensando la propria offerta in prospettiva cloud. E ha deciso di appoggiarsi sulla piattaforma Microsoft per farlo.
19:10 – La parola torna a Guthrie, che spiega come Azure Active Directory possa fungere da collante per le diverse app Microsoft e fonrire dati utili al graph. L’integrazione e la connessione di questi strumenti risulta efficace per allargare il campo di utilizzo. Per individuare quali estensioni, app e servizi possono far comodo c’è lo store AppSource integrato con Office 365 che semplifica la ricerca e l’acquisto di queste app.
19:14 – Guthrie ripete la formula magica: non c’è mai stato un momento migliore per essere uno sviluppatore. Saluta tutti e se ne va, lasciando la parola a Harry Shum.
19:15 – Lo speech di Shum sarà tutto centrato sulla AI. Un tema di cui si occupa da anni, e che punta a fornire un lato più umano a certi servizi tecnologici.
19:17 – Per l’AI è in corso la tempesta perfetta: con la potenza di calcolo di Azure, con gli algoritmi avanzati di Azure per l’elaborazione dei dati, i dati stessi presenti e accessibili tramite Microsoft Graph, questo è senz’altro un momento critico e significativo per iniziare la rivoluzione AI.
19:18 – Shum, che è un vero tecnico ricercatore, parla di un esempio che gli è molto caro: i sistemi di riconoscimento delle immagini da parte del computer, con tutte le innovazioni avvenute in questi anni. E poi ci sono i miglioramenti nel riconoscimento locale, ridotto ad appena il 5,9 per cento.
19:19 – Ma tutto questo ha valore quando chiunque, qualunque sviluppatore, può impiegare questa classe di strumenti.
19:20 – Novità annunciate oggi per i servizi cognitivi, un sistema di indicizzazione intelligente dei video e un programma labs che permette di personalizzare e sperimentare sistemi di analisi e interazione coi dati in modo sempre più particolareggiato.
19:23 – Conversational AI, l’unione tra cognitive services e bot framework. Uno strumento per cercare di rendere il dialogo con la macchina equivalente a una conversazione con un essere umano.
19:25 – La demo riguarda una delle nuove capacità cognitive di cui ha parlato Shum. In particolare il riconoscimento delle immagini e la loro classificazione: come funziona l’addestramento e come l’uso nel tempo migliora la precisione, attraverso il cosiddetto active learning, in cui l’essere umano aiuta la macchina a migliorare le sue capacità.
19:29 – Bing, Cortana Skill e Skype Business sono tre nuovi canali dove sbarcano le funzioni bot di Microsoft. Anche questo è il tentativo di offrire funzioni AI alla portata di tutti.
19:30 – Per completare il quadro, Active Card permette anche di portare facilmente la stessa logica (JSON) su diversi ambienti (iOS, Android, in un’app) così da accelerare il processo di integrazione.
19:32 – Tutte le novità di oggi sono già disponibili per tutti su Azure. Cercheremo di approfondire il discorso AI, ci pare un tema ampio e promettente, ci saranno sessioni dedicate nel corso della conferenza. La stessa Microsoft è impegnata a infondere questa tecnologia in tutti i suoi prodotti.
19:36 – Esempio pratico di questa integrazione: traduttore automatico delle presentazioni Powerpoint integrato in Office.
19:37 – Interessante demo in corso: in tempo reale traduzione molto efficace dallo spagnolo in inglese, e in cinese, contemporaneamente, dal parlato, dal vivo. Pare anche efficace nella qualità della traduzione.
19:39 – Si allarga anche il movimento Cortana: oltre a Harman, ora anche Intel e HP si preparano a lanciare dispositivi che comprendono questi strumenti AI di cui stiamo parlando.
19:40 – Shum ribadisce il concetto: i dati sono il collante per creare soluzioni AI efficaci, che uniscono dati locali, personali, pubblici, remoti e gli danno un senso.
19:41 – La demo mostrata punta a spiegare come questo approccio sia efficace sul piano business, mostrando come questi servizi possono risultare utili in termini di gestione di clienti in un CRM che tiene conto delle interazioni precedenti e fornisce in modo proattivo indicazioni su come agire con il cliente.
19:43 – Tact, il software in demo, è perfettamente integrato con Office 365 e permette di generare ad esempio appuntamenti in modo automatico semplicemente analizzando le interazioni tra persone.
19:45 – Shum lancia un appello: l’AI è qui per restare, e chi non abbraccia il cambiamento sarà messo fuori mercato.
19:47 – Keynote agli sgoccioli, tra poco iniziano le sessioni. Continuate a seguirci su PI per approfondimenti e tutte le notizie in arrivo da Seattle!
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La prima giornata della Build 2017, che si svolge a Seattle a pochi chilometri di distanza dalla casa madre di Redmond, si aprirà con Satya Nadella sul palco a partire dalle 17 : il CEO che ha condotto fin qui una profonda trasformazione della cultura e dell’intero business di Microsoft, salirà sul palco per primo a partire dalle 17 per raccontare che cosa i suoi tecnici hanno sviluppato in questi passati 12 mesi e sono finalmente pronti a mettere a disposizione di tutti. L’attenzione di tutti è puntata ovviamente sul cloud, Nadella è stato direttore dell’apposita divisione prima di essere nominato CEO, e su come la tecnologia del computing da remoto possa influire nella realtà quotidiana fatta di dispositivi sempre più connessi e che producono sempre più informazioni che elaborate possono diventare molto preziose.
Fare ordine in questo caos di dati è il punto cruciale: bisogna che i dati siano stivati al sicuro, che siano accessibili rapidamente e ovunque, e che possano essere elaborati con efficacia . Questo è il pallino di tutte le grandi aziende del panorama informatico, e Microsoft ne ha fatto addirittura un mantra che recita “cloud first, mobile first”: ovvero, preso atto che la tendenza del mercato consumer va verso una direzione diversa da quella tenuta fino a 10 anni fa, per raggiungere i clienti vecchi e nuovi occorre andargli incontro dove sono oggi. Sugli smartphone, nella nuvola, su Mac o su Linux se serve, e fornendogli direttamente su Azure tutti gli strumenti a cui sono già abiutati (che si tratti di un database o di un linguaggio di programmazione).
Visto che si tratta pur sempre di una conferenza per sviluppatori, Nadella toccherà senz’altro anche l’argomento Visual Studio e in generale tutto l’ecosistema di strumenti che Microsoft mette a disposizione degli sviluppatori stessi. Questi ultimi si attendono novità anche in prospettiva integrazione tra i diversi servizi: non è possibile immaginare, oggi, lo sviluppo su cloud come qualcosa di distinto dai servizi forniti sul cloud stesso, e dunque è necessario che i dati (che fungono da collante) si possano muovere tra gli uni e gli altri in modo naturale e semplice. Se poi nel mezzo c’è anche la possibilità di sfruttare tecnologia di analisi avanzate, dalla AI agli strumenti cognitive computing, tanto di guadagnato.
Nadella non sarà solo sul palco. Assieme a lui anche Scott Guthrie , con la sua immancabile polo rossa fiammante, da cui ci si attende i contributi più significativi per ciò che attiene proprio il cloud computing e la disponibilità di nuovi prodotti in questa area. Infine chiuderà la mattinata, quando ormai in Italia sarà sera, Harry Shum : da lui dovrebbero arrivare gli spunti più futuribili per ciò che attiene l’introduzione di strumenti di analisi per i dati, vedremo se con l’obiettivo di fornire strumenti consumer per le interfacce naturali o algoritmi di analisi centralizzati per semplificare l’interpretazione dei cosiddetti Big Data.
Su Punto Informatico potrete seguire in diretta tutto il keynote, direttamente su questa pagina, con aggiornamenti e notizie in tempo reale sugli annunci e approfondimenti nel corso di tutta la tre giorni di Seattle, con le novità che Microsoft ha in serbo per i suoi sviluppatori. Appuntamento a partire dalle 17, e seguite anche l’hashtag #MSBuild in giro sui social network!