Nucleus 7, il primo impianto acustico basato su iPhone

Nucleus 7, il primo impianto acustico basato su iPhone

L'azienda australiana Cochlear ha realizzato quello che definisce il primo apparecchio acustico progettato attorno ad iOS. Una tecnologia perfettamente integrata con i gadget Apple capace di offrire comfort e funzionalità all'avanguardia
L'azienda australiana Cochlear ha realizzato quello che definisce il primo apparecchio acustico progettato attorno ad iOS. Una tecnologia perfettamente integrata con i gadget Apple capace di offrire comfort e funzionalità all'avanguardia

Cochlear ha annunciato al mondo l’arrivo sul mercato del suo Nucleus 7 Sound Processor , protesi ad alto contenuto tecnologico pensata per l’utilizzo da parte di persone colpite da grave disabilità uditiva . Nucleus 7 è stato ufficialmente approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense lo scorso giugno, e potrà ora essere utilizzato con soddisfazione soprattutto dagli utenti in possesso di un gadget mobile prodotto da Apple.

Nucleus 7 è infatti un impianto cocleare che fa dell’ integrazione con l’ecosistema iOS una delle sue caratteristiche qualificanti, una protesi che una volta integrata nell’apparato uditivo del paziente può essere controllata sullo schermo di un iPhone o altro dispositivo mobile Apple grazie allo streaming audio diretto.


La protesi viene riconosciuta come un qualsiasi altro dispositivo Bluetooth, e una volta collegata è possibile controllarla tramite le impostazioni audio di iOS; è poi possibile estendere ulteriormente il controllo dell’impianto scaricando l’app Nucleus Smart , suggerisce Cochelar, avendo così accesso a funzionalità aggiuntive come Find My Processor per identificare l’ultima location di attività dell’impianto in caso di smarrimento.

Cochelar propone sul mercato anche un sistema bi-auricolare chiamato Made for iPhone Smart Bimodal Solution, un meccanismo grazie al quale è possibile gestire lo streaming audio sincronizzato su una protesi Nucleus 7 in un orecchio e un apparecchio acustico nell’altro.

La corporation sottolinea la crescente diffusione di disabilità uditive in tutto il mondo, con le persone affette dal problema che dai 360 milioni attuali arriveranno a 1,2 miliardi entro il 2050. Incidentalmente, anni fa fu proprio Apple a finire sul banco degli imputati per i danni uditivi provocati dai player multimediali della linea iPod.

Ora i tempi sono evidentemente cambiati, e Cupertino è tra le prime aziende attivamente impegnate a trasformare le potenziali applicazioni biotecnologiche dei suoi gadget in prodotti concreti da vendere ad una clientela desiderosa di novità in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
28 lug 2017
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