Al pari degli altri colossi dell’hi-tech come Google e Apple, anche Intel è da tempo impegnata a trasformare le promesse della guida autonoma in realtà concrete da vendere sul mercato. Come già per Apple , anche per Intel il business delle auto robotiche del prossimo futuro si declinerà soprattutto nella realizzazione di una “piattaforma” tecnologica da rivendere poi ai produttori automobilistici propriamente detti.
La corporation di Santa Clara ha fin qui investito una cifra non meglio precisata – ma molto consistente – per l’ acquisizione di Mobileye , fornitore di apparati informatici alle suddette compagnie automobilistiche la cui attività è stata ora pienamente integrata nella struttura aziendale di Intel.
Il primo frutto di tale integrazione si concretizzerà entro la fine dell’anno, quando Chipzilla dovrebbe far partire i primi modelli di auto a guida autonoma totalmente indipendenti (livello 4 di funzionalità SAE) per i test su strada negli USA, in Israele – paese di origine di Mobileye – e in territori europei fin qui ignoti.
A regime le auto autonome L4 di Intel in circolazione dovrebbero essere 100 , una vera e propria flotta di veicoli ad altissimo contenuto tecnologico che avranno il compito di testare gli apparati di sensori, la IA per il riconoscimento degli ostacoli e tutti gli altri componenti indispensabili a gestire un’auto robotica.
Intel sfrutterà la nuova flotta per testare sul campo la sua piattaforma di guida autonoma, certo, ma le automobili L4 partite dai suoi garage dovranno servire anche da veicolo pubblicitario per presentare e augurabilmente “vendere” la piattaforma hi-tech ai produttori automobilistici potenzialmente interessati alla sua adozione.
Alfonso Maruccia