Qualcomm, sensori in profondità

Qualcomm, sensori in profondità

Il chipmaker statunitense presenta un nuovo design pensato per i telefonini di prossima generazione, una tecnologia potenzialmente in grado di aprire nuove strade commerciali ai sistemi di scansione di profondità in stile Kinect
Il chipmaker statunitense presenta un nuovo design pensato per i telefonini di prossima generazione, una tecnologia potenzialmente in grado di aprire nuove strade commerciali ai sistemi di scansione di profondità in stile Kinect

Qualcomm ha presentato la seconda generazione del modulo Spectra , una soluzione di image signal processing (ISP) che estende in maniera significativa le capacità della generazione precedente e si candida a trasformare in prodotto di massa una tecnologia che ha fin qui conosciuto ben poche (e molto limitate) fortune commerciali.

Integrato sui SoC mobile Snapdragon 820 e 835, il primo ISP Spectra di Qualcomm aveva il compito di migliorare i livello delle immagini catturate con la fotocamera degli smartphone basati sulle suddette piattaforme; l’ISP Spectra di seconda generazione, spiega ora la corporation, è un modulo completamente reingegnerizzato ed è stato progettato per percepire la profondità delle immagini inquadrate dal sensore .

Il nuovo ISP Spectra è insomma capace di fare le stesse cose che erano già alla portata del sensore Kinect di Microsoft , anche se il chipmaker promette una precisione e un’accuratezza mai viste prima. Il modulo sarà disponibile in due versioni , una più costosa (“Premium Computer Vision”) con scansione attiva della profondità delle immagini e l’altra più economica (“Entry-Level Computer Vision”) con scansione di tipo passivo.

Il modulo Spectra più evoluto è in grado di riconoscere la profondità grazie a una rete di 10.000 “punti” all’infrarosso proiettati sugli oggetti inquadrati e ha la capacità di discernere particolari piccoli fino a 0,125 millimetri tra i singoli punti ; in pratica, l’ISP di Qualcomm è in grado di leggere in tempo reale i minimi movimenti delle dita di una mano, e può essere appaiato (in entrambe le versioni) a una videocamera per cellulare con risoluzione da 16 o 20 megapixel.

Stando a quanto sostiene Qualcomm i sensori di profondità delle immagini sono un componente “critico” per la prossima generazione di gadget mobile, anche se la speranza – soprattutto della stessa Qualcomm – è che a questo giro la tecnologia conosca fortune economiche e un apprezzamento degli utenti ben diverso rispetto al flop del succitato Kinect.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 ago 2017
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