Chrome OS si sdoppia e prende la via del mercato aziendale con Chrome Enterprise , nuova versione del browser fatto sistema operativo (Internet-dipendente) che Google ha modificato e arricchito per renderlo appetibile alle aziende di tutto il mondo. I prezzi sono modici e gli strumenti di gestione centralizzata di utenti e dispositivi abbondano, sostiene Mountain View.
Per come lo presenta la corporation dell’advertising, Chrome Enterprise è il risultato finale del lavoro iniziato nel 2009 su Chrome OS – vale a dire un sistema operativo sicuro, veloce e facile da usare, e ovviamente altrettanto pratico da gestire in un ambiente eterogeneo e potenzialmente complesso come quello aziendale.
Al prezzo di 50 dollari annuali per singola installazione, infatti, i clienti di Chrome Enterprise possono integrare i singoli dispositivi basati su Chrome OS (e i Chromebook in particolare) nella realtà esistente grazie alla compatibilità dell’OS con i tool di gestione locali e cloud quali VMware Workspace ONE e Microsoft Active Directory .
Inoltre, trattandosi di un prodotto destinato alle aziende e non agli utenti finali, Chrome Enterprise può funzionare anche senza connessione a Internet su una rete LAN con autenticazione locale, include un manager per le stampanti e gli aggiornamenti distribuiti da Google, offre una versione specifica di Google Play con app dedicate al mondo business e garantisce il supporto 7 giorni su 7, 24 ore su 24.
Chrome Enterprise è l’offerta con cui Google prova a convincere le aziende della convenienza di un’infrastruttura IT focalizzata in esclusiva sui suoi servizi telematici e non, anche se la scelta del marchio potrebbe generare confusione in chi quei servizi già li usa in maniera estesa: Chrome Enterprise è un nome derivato dal browser Chrome ma è una variante di un sistema operativo (Chrome OS), e già prima del suo debutto Google offriva un “Chrome Enterprise Support” per la gestione del suddetto browser in contesti aziendali e una versione per business del navigatore chiamata “Chrome Standalone Enterprise”.
Alfonso Maruccia