Apple: un futuro in iPhone X

Apple: un futuro in iPhone X

La casa della mela presenta, tra le altre cose, un telefono completamente rinnovato: tutto come da previsione, ma con molti dettagli interessanti
La casa della mela presenta, tra le altre cose, un telefono completamente rinnovato: tutto come da previsione, ma con molti dettagli interessanti

Anche stavolta Apple ha trovato il modo di far parlare di sé, e non solo per i dispositivi presentati nel corso dell’ evento che si è svolto ieri sera , ma almeno per altri due motivi. Il primo è la nuova sede utilizzata per l’evento, e il secondo è la clamorosa fuga di notizie che ha preceduto di poche ore la presentazione ufficiale.

Già lo scorso anno Tim Cook aveva preannunciato che nel 2017 avrebbe desiderato inaugurare la sala conferenze dedicata a Steve Jobs nella nuovissima sede Apple, e così è stato. L’auditorium Steve Jobs Theatre si trova all’interno dell’Apple Park, struttura avveniristica ed ecosostenibile, immensa nelle dimensioni e perfetto connubio degli ideali di Apple: l’innovazione tecnologica, la cura nei dettagli, gli spazi realizzati per far incontrare e collaborare le persone, e non per ultima l’attenzione ai temi ecologici, visto che si tratta di un edificio alimentato da energie rinnovabili che ha visto la creazione di un’immensa area verde dove prima c’era solo asfalto.


Al di là dei dettagli costruttivi dell’edificio (che include anche un centro visite ed un Apple Store) e dell’auditorium, Tim Cook ha aperto il keynote di ieri sera omaggiando Steve Jobs, il suo genio, e il modo in cui le sue idee hanno guidato Apple cambiando il modo di intendere la tecnologia, e le abitudini di molte persone. Tim sembrava molto emozionato, a tratti commosso nel ricordare Steve, e sarà inevitabile ripensare a lui ogni volta che si terrà una nuova presentazione di Apple in questa sala… e oltre a Jobs, Tim Cook ha voluto ricordare anche le vittime dell’uragano che si è recentemente abbattuto sugli Stati Uniti, incoraggiando gli utenti ad effettuare donazioni anche tramite iTunes.

Ma la storia di Apple deve proseguire, e sul palco compare Angela Ahrendts, per raccontare ai presenti il modo in cui stanno cambiando gli Apple Store, con una nuova filosofia di spazi dedicati a far incontrare diverse categorie di utenti, grazie anche all’introduzione di una nuova serie di iniziative, seminari ed eventi (chiamati Today at Apple ). Anche se un annuncio del genere può essere di importanza relativa in un keynote dove ci si aspetta la presentazione di ben altri prodotti, nel nostro piccolo val la pena di ricordare che nell’occasione si è posto l’accento anche sulla prossima apertura di un Apple Store milanese che sarà rivoluzionario .

Me arriviamo finalmente ai prodotti, e seguiamo lo stesso ordine dell’evento partendo quindi dall’oggetto più piccolo: la terza serie di Apple Watch . Il nuovo orologio di Apple (già svelato dalla Golden Master dell’imminente iOS11) è quasi indistinguibile dalla serie precedente, visto che Apple ha mantenuto lo stesso identico formato della cassa con le medesime dimensioni, ma è riuscita ad infilarci molte più cose: un processore dual-core più veloce del 70 percento, un nuovo altimetro barometrico e, soprattutto una SIM elettronica che renderà Apple Watch completamente indipendente (o quasi) dall’iPhone. Il nuovo orologio della mela non solo potrà effettuare chiamate in modo autonomo, ma grazie alla connettività dati permetterà (per esempio) di avere al polso tutta la musica di Apple Music, e sarà in grado di trasmetterla alle nuove AirPods; il tutto interagendo direttamente con Siri sull’orologio, grazie alla connessione dati e alla potenza del nuovo processore. Il rovescio della medaglia, per quanto ci riguarda, è che al momento nessun operatore italiano fornirà il supporto ad Apple Watch Series 3 , anche se l’orologio sarà disponibile per i preordini già dalla fine di questa settimana (con disponibilità per venerdì 22 settembre). Un’occhio di riguardo anche alle novità di watchOS 4 , in particolare alle nuove funzioni di monitoraggio del battito cardiaco che forniranno informazioni più specifiche anche su eventuali anomalie riscontrate “a riposo”. A fronte di tutto ciò, l’autonomia dichiarata rimane sempre pari alle 18 ore, quindi sarà sempre necessario ricaricarlo ogni sera (anche se col modello attuale mi trovo spesso a fare anche due giorni senza grossi problemi).

Apple Watch rimane, nel suo piccolo, un prodotto di grande importanza per Apple, sia per l’alto grado di soddisfazione dichiarato dagli utenti, sia perché pare che il mercato degli SmartWatch stia finalmente decollando, ed Apple Watch può fare da traino per l’altro grande prodotto Apple che assicura i due terzi del fatturato dell’azienda, l’iPhone (di cui parleremo nella seconda parte di questo articolo).

Un altro prodotto che sta dando soddisfazioni ad Apple, e che può contribuire a fare da traino a tutto l’ecosistema di Cupertino, è la Apple TV , e anche in questo caso sul palco del keynote di ieri sera abbiamo assistito alla presentazione della nuova Apple TV 4K . Dotata del processore Apple A10X Fusion (lo stesso dell’iPad Pro presentato nel corso della recente WWDC ) la nuova Apple TV non solo gestisce video in 4K, ma lo fa nel formato HDR (High Dinamic Range) per restituire colori ancora più brillanti e realistici. Oltre ai contenuti già disponibili tramite alcuni servizi (uno su tutti, Netflix) Apple fornirà un’ampia scelta di titoli in questo formato sull’iTunes Store, ed effettuerà l’upgrade gratuito al formato 4K dei contenuti già acquistati in passato nel formato HD. Personalmente continuo a pensare che Apple TV possa diventare anche un’ottima piattaforma videoludica, ma pare che Apple, nonostante alcune presentazioni d’effetto (come quella fatta ieri sera del gioco Sky ) spinga solo fino ad un certo punto sotto questo aspetto, privilegiando la fruizione dei contenuti televisivi su richiesta tramite le varie App. Anche per la nuova Apple TV le ordinazioni partono da questo venerdì, con disponibilità dal venerdì 22 settembre.

Arriviamo infine ai prodotti più attesi della serata, e dopo un breve panoramica che mostra a grandi linee il percorso dei dieci anni di iPhone, Tim Cook svela al pubblico il nuovo iPhone 8 . Abbandonata (almeno per ora) la denominazione con la “S” finale, il nuovo iPhone mantiene comunque la stessa linea che ci accompagna da tre generazioni, anche se stavolta le innovazioni partono già dall’esterno: non siamo più di fronte ad un telefono con la cassa in alluminio, ma a due strati di vetro (un nuovo tipo di vetro ultra-resistente) rinforzati da un’anima di metallo e uniti da una cornice in alluminio aerospaziale. Il fondo in vetro porta il nuovo iPhone verso la ricarica Wireless, già possibile con diversi caricatori standard, ma che darà il meglio di sé il prossimo anno, quando è atteso l’arrivo di AirPower , la base Apple per la ricarica senza fili che (grazie alla sua ampiezza) consentirà di caricare contemporaneamente iPhone, Apple Watch e AirPods.

Materiali a parte, iPhone 8 mantiene lo stesso design dei modelli precedenti, ma porta con sé molte altre novità, prima di tutto nel processore. Apple prosegue la sua strada di progettazione delle CPU, ed è capace nuovamente di sorprendere con il nuovo chip A11 Bionic , un processore a sei core, di cui due ad altre prestazioni e quattro ad alta efficienza energetica per le operazioni più comuni; ovviamente, alla bisogna, tutti e sei i core possono lavorare in parallelo, permettendo al nuovo chip di raggiungere prestazioni fino al 70 per cento superiori rispetto al precedente Apple A10 Fusion. Anche la GPU, con i sui tre core (interamente progettata da Apple dopo l’abbandono di Imagination Technology ) consente prestazioni fino al 30 percento superiori rispetto al precedente processore, e tutto questo aumento di prestazioni si unisce al motore neurale dual-core incluso nel processore, per fornire ad Apple e ai propri sviluppatori gli strumenti per creare delle nuove generazioni di App. Parliamo innanzitutto di modelli di auto-apprendimento grazie a Core ML (che vedremo all’opera in iOS11 ) ma anche di riconoscere oggetti, luoghi e persone per sfruttare al meglio le nuove librerie di realtà aumentata presentate lo scorso giugno nel corso della WWDC. E parlano di realtà aumentata non dobbiamo dimenticare anche la grafica 3D, che se dal punto di vista hardware è coadiuvata dalle prestazioni del nuovo processore, dal punto di vista software può contare sul motore grafico di Metal 2 . Apple si è soffermata molto su questi aspetti nel corso della presentazione facendo diverse dimostrazioni delle potenzialità offerte dal nuovo telefono, anche in relazione alle nuove camere di cui sono dotati iPhone 8 e iPhone 8 Plus. Pur restando invariata la risoluzione e il diaframma, gli iPhone presentati ieri sera sono dotati di un sensore di dimensioni più generose e di un nuovo processore per l’elaborazione delle immagini, che esamina ogni dettaglio della scena ripresa per realizzare lo scatto nelle migliori condizioni possibili; passando poi alla doppia camera del modello plus, la modalità ritratto che sfrutta entrambi gli obiettivi per separare il soggetto dallo sfondo offre ora ulteriori spunti creativi. Sembrava quasi impossibile migliorare una camera che era già tra le migliori (parlando di smartphone) e soprattutto sembrava quasi impossibile trovare le idee giuste per dotare la camera di nuovi effetti che non fossero i banali filtri già presenti in decine di App, ma Apple è riuscita nuovamente a trovare qualcosa di originale anche sotto questo aspetto.

Ovviamente, per vedere al meglio i propri scatti, serve un display ad alte prestazioni, ed ecco che anche sotto questo aspetto la casa della mela riesce ad apportare qualche miglioramento sia sulla gamma cromatica (che viene ampliata) sia sulle funzionalità di adattamento dei colori in base alla luce ambientale, il cosiddetto True Tone che già avevamo visto sull’iPad Pro. Anche per gli iPhone 8 e 8 plus valgono le stesse date citate sopra, con possibilità di effettuare i preordini a partire da venerdì 15 settembre per avere il telefono dopo una settimana. Prezzi a partire da 839 euro.
Arriviamo infine al prodotto più chiacchierato; quello ampiamente svelato non solo dalla fuga di notizie dell’ultima ora , ma anche dalle numerose indiscrezioni precedenti (rivelandone le forme e alcune caratteristiche); quello che Tim Cook ha voluto presentare con una frase tanto cara a Steve Jobs: “One More Thing…” . Non che qualcuno si aspettasse la conclusione dell’evento dopo la presentazione dell’iPhone 8, ma tutti erano curiosi di scoprire i dettagli del nuovissimo iPhone X (si pronuncia “ten”, come 10), il melafonino progettato in occasione del decennale del primo iPhone, che rappresenta (secondo Apple) il futuro degli smartphone.
iPhone X si pone come dimensioni e peso, esattamente in mezzo ad iPhone 8 e iPhone 8 plus, ma grazie al fatto che lo schermo occupa tutta la parte frontale, siamo di fronte all’iPhone con lo schermo di dimensioni maggiori; 5,8″ contro i 5,5″ del modello plus (che a sua volta è più grande dei 4,7″ del modello “normale”). Non è solo una questione di dimensioni: iPhone X utilizza (per la prima volta sul melafonino) un display OLED definito SuperRetina HD, che con i suoi 2.436×1.125 pixel, restituisce una definizione pari a 458 punti per pollice, ed offre un contrasto tipico bel superiore a quello degli altri modelli, mantenendo lo stesso livello di luminosità e una migliore gamma cromatica. Apple ci ha tenuto molto a sottolineare questo aspetto, evidenziando il fatto che nessuno schermo OLED precedente a questo avesse caratteristiche sufficientemente buone per i propri telefoni.

Scomparendo completamente ogni bordo, Apple ha dovuto rinunciare al Touch ID e pensare ad un nuovo sistema di identificazione dell’utente, ed è così che è nato Face ID , realizzato anche grazie all’ acquisizione di PrimeSense , operazione che risale all’ormai lontano 2013 (per chi non lo sapesse, PrimeSense è l’azienda che ha realizzato il sistema Kinect della Xbox 360). Face ID è un riconoscimento facciale teoricamente molto affidabile (in pratica sarà da verificare) che non effettua un banale riconoscimento 2D del viso della persona ma ricostruisce un modello tridimensionale vero e proprio grazie ad un elaborato sistema di sensori presenti nella parte frontale del telefono.

Un microproiettore proietta 30.000 punti invisibili sul volto della persona. Questi punti vengono identificati poi dalla videocamera frontale, coadiuvata anche da una camera ad infrarossi ed un proiettore di luce ad infrarossi in condizioni di scarsa luminosità. Questo consente di realizzare una mappa 3D del volto che consentirà di sbloccare il dispositivo o di utilizzare il volto per i pagamenti, esattamente come avviene con il Touch ID. Le informazioni (sempre al pari del Touch ID) vengono memorizzare in modo criptato e protetto sul disposto stesso (Secure Enclave), così che non sia necessaria alcuna transizione di dati verso l’esterno ogni volta che si rende necessaria l’identificazione dell’utente. La potenza del motore neurale del chip A11 Bionic aiutano poi a riconoscere i normali cambiamenti dell’aspetto: barba, cappello, occhiali, ecc.

Queste caratteristiche di riconoscimento facciale fanno sì che la camera frontale di iPhone X sia decisamente migliore rispetto a quella degli altri modelli, in quanto capace di ricostruire un vero modello 3D di ciò che sta inquadrando, e questo consente prima di tutto di accedere alle funzioni della modalità ritratto (quelle che normalmente sono accessibili solo con la doppia camera del modello “plus”) anche dalla fotocamera frontale, e in secondo luogo ha consentito ad Apple di realizzare i cosiddetti animoji , ovvero degli emoji che si animano in tempo reale seguendo i nostri movimenti facciali.


Questa caratteristica apre le porte anche ad eventuali utilizzi da parte degli sviluppatori, sia dal punto di vista della semplice identificazione (e questo non si scosterebbe molto da ciò che avviene con il Touch ID) sia da un punto di vista più creativo, visto che ci si trova ad avere a che fare con una sorta di scanner tridimensionale. La cosa bella di iPhone X è che non solo la camera frontale è migliore (per ovvi motivi) rispetto a quella degli altri iPhone, ma anche la camera posteriore (sempre doppia, ma posizionata in verticale) offre qualche caratteristica migliore, come un’apertura focale maggiore sul teleobiettivo (f/2.4 anziché f/2.8) e una doppia stabilizzazione ottica: in definitiva Apple ha voluto differenziare il nuovo telefono sotto tutti i punti di vista.

Come accade per ogni novità di rilievo, anche per iPhone X Apple ha realizzato un video che spiega le scelte di design e i processi produttivi che stanno dietro questo prodotto ad alto contenuto tecnologico.

Per concludere, cosa ci resta dopo questa presentazione?
Personalmente vedo una Apple molto reattiva e molto attenta a più aspetti dei propri prodotti. I soliti detrattori diranno che anche a questo giro Apple non ha inventato nulla di nuovo, ma solo chi non vuole capire i dettagli di certe scelte può sostenere una cosa del genere. Basta pensare alla progettazione e all’architettura del nuovo A11 Bionic per comprendere il lavoro fatto internamente all’azienda, e basta pensare alle modalità del riconoscimento facciale (fermo restando che andrà provato sul campo) per capire che siamo di fronte a qualcosa di molto differente rispetto ad altri algoritmi che si facevano banalmente ingannare da una fotografia.

C’è inoltre da considerare che Apple sembra voler ampliare la sua offerta di telefonia, visto che l’iPhone X si inserisce come un modello a sé stante al top della gamma, l’iPhone SE rimane sempre in vendita come modello entry-level, e tra loro restano in vendita tre diverse serie di iPhone: l’iPhone 6S/plus, l’iPhone 7/plus ed il nuovo iPhone 8/plus. Diventa difficile comprendere cosa potrà accadere tra un anno, ma forse non è il caso di pensarci adesso; questa maggiore offerta potrebbe tanto far bene alle vendite, quando creare un po’ di confusione tra gli utenti.

Tornando a parlare di iPhone X, è evidente che Apple ha dovuto apportare delle modifiche nella gestione dell’interfaccia per supplire alla mancanza del tasto home: oltre all’effettiva validità del riconoscimento facciale, ci sarà da verificare quanto sia gestibile il telefono con le nuove gesture, ma il vero problema di iPhone X è la sua disponibilità, visto che i preordini partiranno solo il 27 ottobre (tra un mese e mezzo) per avere il telefono a partire dal 3 novembre… sperando che non ci siano ulteriori ritardi e che le quantità siano adeguate.

Sempre validi Apple TV ed Apple Watch, con quest’ultimo che acquista una maggiore identità personale. Ho sempre pensato che uno SmartWatch con SIM integrata non si sarebbe rivelato utile, ma dopo due anni di utilizzo di Apple Watch posso dire che ci sono delle situazioni in cui farebbe comodo alleggerirsi del telefono e fare qualcosa in più sull’orologio. Per fare questo è necessario che gli sviluppatori si diano un po’ da fare per implementare qualche applicazione al meglio anche su Apple Watch; e può essere che la possibilità di avere una connessione dati sull’orologio della mela gli dia qualche stimolo in tal senso. Gli stimoli invece, come abbiamo visto, non dovrebbero mancare sotto altri aspetti, dalla possibilità di sfruttare il motore neurale, alle librerie per la realtà aumentata, arrivando infine sulla maggior potenza di calcolo della Apple TV.

Nel frattempo prepariamoci ad installare iOS11 e watchOS 4, in uscita tra una settimana.

Domenico Galimberti
blog puce72

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Pubblicato il
13 set 2017
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