Mike Pence ha annunciato il rilancio del National Space Council , organizzazione creata all’epoca della prima Amministrazione Bush (padre) e ora riportata in vita da Donald Trump. Obiettivo: riportare gli astronauti in carne e ossa – e possibilmente di nazionalità americana – sulla Luna.
Stando a quanto ha sostenuto il vice-presidente Pence, gli USA devono tornare a essere protagonisti del settore spaziale dopo un lungo periodo privo di grandi ambizioni o programmi chiari, soprattutto considerando il fatto che oggi la concorrenza è più agguerrita che mai.
Il nuovo Consiglio dovrà quindi dare una nuova visione coerente al programma spaziale statunitense, ha detto Pence, con iniziative che porteranno sia al rilancio delle missioni con equipaggio umano che alla difesa delle comunicazioni satellitari contro i tentativi di compromissione da parte di Cina e Russia.
Pence guiderà in prima persona la nuova organizzazione, e si assicurerà del fatto che l’installazione di una presenza americana fissa sulla Luna rappresenti un “obiettivo strategico vitale” per tutti i soggetti coinvolti. Al consiglio farà ovviamente riferimento NASA, ma lo faranno anche le compagnie spaziali private salite alla ribalta in questi ultimi anni.
La possibilità di sfruttare i nuovi talenti e le nuove iniziative private ( SpaceX in primis) per raggiungere l’obiettivo lunare – l’orbita prima e l’allunaggio poi – sarà uno dei punti cardine della nuova iniziativa spaziale della Casa Bianca, ha dichiarato ancora Pence.
E NASA? L’agenzia spaziale statunitense ha ricoperto quasi un ruolo di secondo piano nell’annuncio di Pence, ma già in passato Trump si era detto un supporter dell’organizzazione. NASA ha detto di voler portare l’uomo su Marte, e la Luna dovrebbe a questo punto rappresentare uno step intermedio per la cui conquista non dovrebbero quantomeno mancare i fondi per i prossimi anni dell’Amministrazione Trump.
Alfonso Maruccia