Tassa Airbnb, le istruzioni dell'Agenzia delle Entrate

Tassa Airbnb, le istruzioni dell'Agenzia delle Entrate

Un video esplicativo si pone l'obiettivo di spiegare il funzionamento del nuovo regime di imposta per gli affitti brevi, una specialità dei siti come Airbnb che ora non potrà più fare a meno di versare il dovuto all'erario
Un video esplicativo si pone l'obiettivo di spiegare il funzionamento del nuovo regime di imposta per gli affitti brevi, una specialità dei siti come Airbnb che ora non potrà più fare a meno di versare il dovuto all'erario

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato online le istruzioni video su che cosa e come funziona la cosiddetta “tassa Airbnb”, vale a dire quell’ imposta al 21 per cento già decisa dal governo come forma di regolamentazione per i portali di affitti brevi e tutte quelle forme di locazione temporanea tipici dell’economia digitale. Airbnb si già era detta contraria al nuovo regime , ma il governo italiano sembra intenzionato a tirare avanti senza curarsi delle rimostranze delle aziende interessate.

L’agenzia di Via Cristoforo Colombo fa riferimento al decreto legge n. 50/2017 (convertito con modificazioni dalla L. 21 giugno 2017, n. 96 ) che ha introdotto il regime delle locazioni brevi, con un nuovo sistema di tassazione che entra in gioco solo nel caso in cui un contratto di affitto sia stipulato per una data non superiore ai 30 giorni .


Le locazioni brevi possono essere stipulate tra clienti finali e intermediari (incluse le piattaforme online come Airbnb) o anche le singole persone “al di fuori dell’attività di impresa”, spiega una funzionaria dell’agenzia, e in tutti questi casi in cui il reddito derivante dalla locazione (con o senza intermediazione) è soggetto a un’imposta al 21 per cento in regime di cedolare secca, sostitutiva della tassazione ordinaria.

Oltre all’obbligo di versare la tassa, poi, le piattaforme di intermediazione dovranno comunicare le informazioni sui contratti stipulati dal primo giugno 2017 in poi inclusive di nome, cognome e codice fiscale del locatore, durata del contratto, importo del corrispettivo lordo e indirizzo dell’immobile. I dati andranno poi conservati in archivio per i cinque anni successivi a quello della dichiarazione.

Per meglio preparare il mercato dell’intermediazione degli affitti brevi alle novità fiscali decise dal governo, a novembre l’Agenzia delle Entrate si impegnerà in un’ attività di formazione per il personale e gli operatori di settore nelle sue 105 sedi sparse per l’Italia. Ai dubbi dei soggetti interessati dovrebbe infine rispondere direttamente l’agenzia tramite la sua pagina Facebook .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
27 ott 2017
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