PI Test/ iPhone 8 Plus, quando la doppia camera fa la differenza

PI Test/ iPhone 8 Plus, quando la doppia camera fa la differenza

di D. Galimberti - In prova la versione maggiorata dell'iPhone classico, per chi non vuole ancora passare al nuovo iPhone X, ma non vuole nemmeno rinunciare alle possibilità offerte dalla doppia fotocamera
di D. Galimberti - In prova la versione maggiorata dell'iPhone classico, per chi non vuole ancora passare al nuovo iPhone X, ma non vuole nemmeno rinunciare alle possibilità offerte dalla doppia fotocamera

Non sono mai stato un amante dei telefoni troppo grossi, tant’è che anche nelle recensioni su queste pagine mi avete sempre visto trattare l’ iPhone 6 , l’ iPhone 6s , e l’ iPhone 7 , ma mai i modelli “Plus” (anche se la recensione dell’iPhone 6 Plus non è mancata ). Tra l’altro avevo avuto l’occasione di recensire anche l’ iPhone SE (dalle stesse dimensioni dell’iPhone 5/5s) trovandolo molto pratico, anche se lo schermo di dimensioni contenute può essere un po’ limitante in alcune occasioni. L’iPhone da 4,7 pollici e l’iPhone X (che pur avendo lo schermo più generoso di tutta la gamma, ha fondamentalmente le stesse dimensioni di un iPhone da 4,7 pollici) sono a mio avviso, e per le mie abitudini, le dimensioni ideali per un telefono. Ma per essere sicuro di questa mia sensazione ho voluto provare, per una volta il modello Plus, anche perché a differenza dal fratello più piccolo, l’iPhone 8 Plus offre la doppia camera con diversa focale e consente di scattare foto in “modalità ritratto” e con la nuova opzione “illuminazione ritratto” (al momento ancora in beta ma già in grado di offrire ottimi risultati).

Il modello in prova è un iPhone 8 Plus in color oro (sono disponibili anche le versioni in argento e grigio siderale) dalla capienza di 256GB (è disponibile anche la versione da 64GB). Per la quarta volta consecutiva, cioè da quando Apple ha introdotto gli iPhone di queste dimensioni, la forma rimane quella dal profilo arrotondato ma, a differenza dai modelli precedenti, stavolta il retro è realizzato in vetro anziché in alluminio , il che conferisce al nuovo iPhone una certa eleganza oltre che richiamare alla memoria l’iPhone 4/4S, i primi modelli con schermo Retina (telefono del 2010 che ancora possiedo e che ancora uso).

La confezione è quella ormai classica, al cui interno troviamo l’ alimentatore , le cuffie con connettore Lightning (è comunque sempre presente, come nell’iPhone 7, l’ adattatore per il più classico jack ), la graffetta per sbloccare lo sportellino della SIM e poche istruzioni minimali. Nelle foto potete vedere un confronto con diversi modelli del passato. Il paragone con l’iPhone 4 è quello che sicuramente impressiona di più, mentre rispetto al modello dell’anno scorso, le differenze estetiche riguardano principalmente i materiali utilizzati: alluminio nel modello precedente, e vetro nell’iPhone 8. Questo particolare porta con sé anche altri dettagli, perché spariscono le bande delle antenne per fornire un fondo completamente uniforme. Al di là del fattore estetico, il vetro utilizzato per il fondo del nuovo iPhone non è ovviamente un vetro normale, ma si tratta di un vetro speciale, appositamente creato per il nuovo melafonino con uno strato rinforzato e un’intelaiatura in acciaio, il tutto contornato dal classico profilo in allumino, anch’esso ad elevata resistenza: si tratta infatti di allumino serie 7000 , lo stesso utilizzato nell’industria aerospaziale. Il fondo in vetro rende anche il nuovo iPhone compatibile per la ricarica wireless attraverso tutti i caricatori Qi , standard alla cui creazione ha contribuito anche Apple; tra l’altro, per il 2018, è atteso anche l’arrivo di AirPower mat , il caricatore wireless di Apple progettato per accogliere più dispositivi contemporaneamente (iPhone, Apple Watch e magari anche AirPods). Infine, così come per l’iPhone 7, anche iPhone 8 è impermeabile , per la pressione resistente a schizzi, gocce e polvere , con grado di protezione IP67 .

Nel caso specifico di questo test, rispetto al telefono provato lo scorso anno dobbiamo segnalare come “cambiamento” anche la doppia camera posteriore, ma si tratta più che altro di una differenza legata al passaggio dal modello da 4,7 pollici a quello da 5,5 pollici, perché la doppia camera non è una novità di questa serie (anche se nell’utilizzo sono stati introdotti dei nuovi effetti che andremo ad esaminare in seguito). Un’altra differenza tra i due modelli è la risoluzione del display: l’iPhone 8 Plus, così come i precedenti modelli Plus, offre una risoluzione Full HD (1.920×1.080 pixel), che spalmata sui 5,5 pollici del display corrispondono ad una definizione di 401 ppi (punti per pollice) contro i classici 326 del display Retina. Nonostante si parli in entrambi i casi di ottimi display (parliamo sempre di schermi ad ampia gamma cromatica P3 e luminosità pari a 625 cd/m2) siamo di fronte ad una differenza di definizione che si nota e si riesce ad apprezzare.

Concluso l’aspetto esteriore, andiamo ad analizzare come cambiano le specifiche tecniche rispetto alla precedente generazione. L’iPhone 8 Plus (così come l’iPhone 8) monta al suo interno la nuova generazione di SoC Apple , il chip A11 Bionic , una CPU a sei core con architettura a 64 bit, integrata con una GPU a tre core (la prima progettata da Apple), oltre all’ormai consueto coprocessore di movimento M11 e un inedito motore neurale (utilizzato in modo particolare su iPhone X per il riconoscimento facciale). Il nuovo SoC di Apple è realizzato da TSMC con una tecnologia a 10nm che ha consentito di integrare 4,3 miliardi di transistor in un chip che è del 30 per cento più piccolo rispetto al precedente, ma ovviamente offre prestazioni superiori (non solo rispetto al modello precedente, ma anche rispetto alla concorrenza ).

Arriviamo quindi al dunque: cosa fare con tutte queste prestazioni? Al di là del miglioramento complessivo di ogni operazione (aspetto spesso trascurato ma che diventa evidente quando si cambia telefono dopo 3 o 4 anni) Apple ha voluto puntare fondamentalmente su due aspetti: il primo è la realtà aumentata , introdotta in iOS 11 con un apposito kit di sviluppo , e che beneficia appieno della nuova GPU del processore Apple A11. Il secondo è il motivo che mi ha spinto a provare l’iPhone 8 Plus anziché la versione da 4,7 pollici, ovvero la doppia fotocamera. Per quanto riguarda il primo punto, abbiamo già visto qualcosa quando abbiamo parlato di iOS 11 ; oltre alle immancabili applicazioni videoludiche (dove questa tecnologia ha già dimostrato diverse possibilità più o meno azzeccate) la realtà aumentata si presta anche a molti altri utilizzi, per esempio per visualizzare oggetti di arredamento “virtuali” nel proprio salotto.

Ma veniamo all’aspetto per me più interessante, quello della fotocamera , e partiamo da qualche dettaglio tecnico. iPhone 8 Plus monta una doppia fotocamera da 12 Megapixel , un grandangolo con apertura ?/1.8 (lo stesso che troviamo anche sull’iPhone 8) e un teleobiettivo con apertura ?/2.8 . La doppia camera consente di avere un zoom ottico 2x , mentre lo zoom digitale può arrivare fino a 10x (6x in caso di video) il tutto con una stabilizzazione ottica dell’immagine . Rispetto al modello dell’anno scorso, la maggior potenza di calcolo permette di registrare video 4K a 60 fps (mentre l’anno scorso ci si fermava a 30 fps) mentre il video in slow motion può raggiungere i 240 fps in Full HD (sui modelli dello scorso anno ci si fermava a 120 fps in Full HD, oppure 240 fps in HD Ready). Se la risoluzione non è cambiata rispetto allo scorso anno, il sensore è aumentato di dimensioni, e questa miglioria, unita al processore ISP che elabora le immagini, consente di ottenere risultati nettamente migliori. L’iPhone Plus consente di zoomare in modo diverso dal solito, perché con un semplice tocco è possibile passare dalla visuale classica allo zoom 2x consentito dall’ottica (fondamentalmente un cambio istantaneo dell’ottica utilizzata) e basta far scorrere il dito nell’apposita area per ottenere tutti i livelli di zoom desiderati, senza che si intraveda il passaggio da una camera all’altra.

È però nella modalità ritratto (nonché nell’inedita illuminazione ritratto che si può apprezzare al meglio il lavoro fatto per sfruttare la doppia camera: i due obiettivi lavorano in modo tale da conferire profondità all’immagine, riconoscendo il soggetto e sfocando lo sfondo, oppure creando degli effetti di luce che permettono di evidenziare ancora meglio la persona in primo piano. Quando si scatta in questa modalità lo zoom viene disattivato, e si viene guidati in modo tale da inquadrare il soggetto nel migliore dei modi possibili. I risultati sono sorprendenti, e anche ingrandendo lo scatto si nota la nitidezza delle fotografie scattate in questa modalità (merito della doppia ottica che offre un teleobiettivo particolarmente indicato proprio nella modalità “ritratto”); la capacità di separare il soggetto dallo sfondo, permette poi di realizzare degli effetti di luce teatrale molto suggestivi. Un altro aspetto interessante di questi scatti è che gli effetti della modalità ritratto possono essere modificati anche in seguito: potete scattare con luce naturale e poi, sulla foto già scattata, applicare la luce teatrale bianco/nero o provare tutte le possibili combinazioni per trovare quella migliore. Al di là di queste modalità particolari, anche le normali foto scattate con il nuovo iPhone offrono una gamma cromatica e una nitidezza migliori, aspetto che per molti può essere determinante nella scelta di un telefono.

Parliamo infine dell’opportunità di scegliere un iPhone 8 Plus rispetto ad un più tradizionale iPhone 8. Oltre a quanto riportato nella comparazione delle specifiche l’iPhone 8 Plus ha un’ autonomia decisamente superiore rispetto a quella che stavo riscontrando sull’iPhone 7. Fermo restando che il valore assoluto dell’autonomia è estremamente variabile in funzione dell’utilizzo, a parità di condizioni d’uso rispetto a prima riesco ad arrivare a sera con molto più margine; a meno che non faccia un uso oltremisura del navigatore senza collegare il telefono al caricabatterie da auto. Di contro il modello Plus è sensibilmente più grande e pesante rispetto all’iPhone da 4,7 pollici. Se lo spessore è fondamentalmente lo stesso (7,5 contro 7,3 millimetri), le dimensioni passano dai 138,4 x 67,3 millimetri, ai 158,4 x 78,1 millimetri: sono due centimetri in più in lunghezza e oltre un centimetro in più in larghezza, con un peso che passa da 148 grammi a 202; magari è solo questione di abitudine, ma sicuramente è molto più ingombrante da portare in giro, anche se offre i suoi vantaggi. Il principale è la fotocamera, che come abbiamo visto sopra consente di ottenere dei risultati davvero notevoli. Il secondo vantaggio è che l’iPhone Plus si comporta per molti aspetti come un piccolo iPad, mostrano per esempio i tab di Safari se si ruota in orizzontale, mostrando la mail con le caselle di fianco (sempre nella vista orizzontale) o ruotando semplicemente le icone della Home per consentire (viste le dimensioni) un utilizzo in entrambi i versi: sono piccoli dettagli che possono però influire positivamente sull’esperienza d’uso. Non dimentichiamo poi che la definizione dello schermo è maggiore e che siamo di fronte ad una risoluzione Full HD.

In conclusione non c’è una risposta definitiva su quale dei due modelli sia la scelta migliore, perché ognuno ha esigenze differenti: ricordiamo che iPhone 8 Plus è disponibile in tre diverse colorazioni (argento, grigio siderale e oro) con prezzi a partire da 949 euro per il modello da 64GB, mentre l’iPhone 8 da 4,7 pollici (che offre le stesse varianti cromatiche) parte da 839 euro, sempre per una capacità pari a 64GB. A listino troviamo poi la serie 7 (a partire da 659 euro), la serie 6s (a partire da 549) e l’iPhone SE (a partire da 429); dal lato opposto rimane invece iPhone X a 1.189 euro. Tutti i modelli sono dotati di Touch ID (a parte iPhone X che sfrutta il riconoscimento facciale tridimensionale) e tutti i modelli hanno il display con 3D Touch, in grado di riconoscere la forza di pressione dello schermo (tranne l’iPhone SE). Contrariamente ad altri momenti del passato, la varietà di scelta non manca.

Domenico Galimberti
blog puce72

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Pubblicato il
1 dic 2017
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