Facebook e Universal, pace in musica

Facebook e Universal, pace in musica

Il social network e la major discografica hanno stretto un accordo "senza precedenti", dalle implicazioni ancora tutte da definire ma di certo foriero di condivisioni musicali a opera degli utenti senza l'ombra di una denuncia
Il social network e la major discografica hanno stretto un accordo "senza precedenti", dalle implicazioni ancora tutte da definire ma di certo foriero di condivisioni musicali a opera degli utenti senza l'ombra di una denuncia

Facebook e Universal Music Group (UMG) hanno stretto un accordo storico, dalla durata e dal valore economico imprecisati, che di fatto sancisce ufficialmente la concessione in licenza delle proprietà audio e video della major discografica al social network in blu. Come Facebook deciderà di traslare tale concessione sugli utenti è un fatto ancora tutto da definire.

L’accordo rappresenta il debutto di Universal sul network della corporation americana, ha un valore stimato di svariate centinaia di milioni di dollari e comprende, oltre al social network propriamente detto, anche le altre proprietà tecnologiche di Facebook inclusi Instagram , Messenger e la VR di Oculus.

Dal punto di vista di Facebook, la nuova partnership è stata accolta come un’occasione preziosa di estendere al social networking commerciale il “magnetismo” che intercorre tra la musica commerciale e la crescita di una community in rete.

Anche se la prima, prevedibile conseguenza dell’accordo è la garanzia che i contenuti audiovisivi condivisi dagli utenti di Facebook non vengano cancellati a causa della violazione di copyright, sul lungo periodo le due corporation intendono andare oltre con il lancio di “prodotti musicali” propriamente detti.

Di certo ultimamente UMG si sta muovendo parecchio, sul fronte delle alleanze di rete, visto che è di pochi giorni fa la nascita dell’ennesima partnership questa volta con YouTube: Universal ci guadagna un nuovo mezzo per spingere gli utenti verso i suoi servizi a pagamento, e Google si rafforza sul fronte legale in vista del vociferato lancio di un servizio di streaming musicale in concorrenza a Spotify e Apple Music .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
29 dic 2017
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