Singapore chiude le chat

Singapore chiude le chat

Ordinando ai provider di rimuovere i messaggi sessualmente espliciti dalle chat, le autorità in pratica impongono la cessazione di un'attività molto popolare. La scusa c'è e sono abusi, violenze e prostituzione
Ordinando ai provider di rimuovere i messaggi sessualmente espliciti dalle chat, le autorità in pratica impongono la cessazione di un'attività molto popolare. La scusa c'è e sono abusi, violenze e prostituzione


Singapore – Non si smentiscono le autorità di Singapore, tanto attente a cavalcare le nuove tecnologie e agevolare i nuovi mercati quanto caute nel consentire ad uno strumento impossibile da controllare di dilagare senza intervenire.

Ai circa 30 operatori che a Singapore gestiscono servizi avanzati sulle reti della telefonia mobile o internet, come le chat via wap o altre piattaforme, l’Agenzia per lo sviluppo dei Media ha imposto di sottoscrivere un codice di condotta che, secondo il governo dell’isola, dovrebbe mettere fine ad alcuni episodi legati all’uso delle chat telefoniche.

Proprio come in Italia e in molti altri paesi, sono moltissimi gli utenti, soprattutto giovani, che a Singapore entrano nelle chat room elettroniche accessibili via telefonino , ambienti nei quali spesso e volentieri si finisce per dialogare anche a lungo e approfonditamente con perfetti sconosciuti riconoscibili soltanto da un nickname. Chat talvolta piuttosto costose che però esercitano, evidentemente, un fascino notevole su migliaia di utenti.

“L’Agenzia – si legge in una nota diffusa nelle scorse ore – impone questa novità come risposta alle preoccupazioni della polizia relativamente ad un aumento di crimini sessuali legati all’attività in chat da parte di giovani vittime negli ultimi due anni”. A quanto pare questo genere di casi sono stati 14 nel 2003 contro i 10 del 2000.

Il Codice richiede agli operatori di “rimuovere messaggi sessualmente espliciti o offensivi sui propri servizi accessibili dal pubblico”. Una dicitura che, nei fatti, imporrebbe agli operatori non solo di curiosare con perizia negli scambi di messaggi che avvengono via telefono o via internet, con buona pace di ogni ipotesi di privacy, ma che evidentemente spingerebbe fuori da quell’ambiente digitale tutti coloro che lo usano al preciso scopo di dialogare di certi temi, magari per trovare un o una partner.

Non solo, agli operatori viene anche chiesto di fornire una sorta di “numero rosso” al quale deve essere possibile lasciare commenti e segnalazioni sui servizi offerti, di impedire inoltre l’accesso ai servizi ai minori di anni 18, e questo nonostante le “purghe” nelle conversazioni, e di consentire infine ai genitori di impedire l’accesso ai servizi da parte dei bambini.

Tutte misure, dunque, destinate a cancellare le chat telefoniche e internettiane dall’isola.

Il nuovo Codice sarà efficace a partire dal primo giugno.

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Pubblicato il
19 apr 2004
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